Ad aprire lo spazio di Via Ferrara è Area-24, una nuova galleria frutto della scissione “artistica” tra Andrea Della Rossa, nuovo proprietario, e Francesco Annarumma, trasferitosi con la sua 404 nei locali di Via Santa Brigida.
Sergio Fergola rappresenta un buon inizio. La mostra presenta in particolare i lavori prodotti dalla metà degli anni ‘60, e intende raccontare l’evoluzione dell’artista quando ormai lontano dall’ambiente napoletano, in cui pure si era formato, viene a contatto con New York, il New Dada americano e la Pop-Art.
Fergola nasce artisticamente accanto al Gruppo 58, con Biasi, Castellano, Persico e tutti quegli artisti che, allora, gravitavano a Napoli intorno al nucleare di Colucci, all’esperienza della poesia visiva di Martini, Villa e Caruso. Ambiente fertilissimo dunque quello che Fergola lascia negli anni ‘60, fatto di manifesti provocatori, di
Stanze, luoghi metà-fisici, poiché veri, misurabili negli oggetti che li occupano, nei tratti sottili ancora visibili di una matita che ne disegna la prospettiva, eppure per metà sogni, dimensioni irreali. Sono immagini pensate o pensieri immaginati? Un gioco di parole, in fondo, come quelli messi in scena dall’artista, enigmi cui non corrisponderà mai una singola risposta.
I segni e gli oggetti sono abbandonati: libri rossi sul pavimento, lettere, architetture e pagine vivono nella pittura una vita propria, frutto di uno scherzo maldestro, un’improvvisa distrazione dell’uomo che genera nuove possibilità. In Enchantment of good friday (New York, 1965) gli oggetti si animano, i colori si addensano formando lacrime che colano su un improvvisato sudario. Su tutto cala un nero fumo di pittura, una nebbia scura che confonde l’immagine e, pure i riferimenti chiari e allusivi alla comunicazione dei media, del fumetto e dell’immagine fotografica, rimangono coinvolti in questa ammiccante censura pittorica.
valeria cino
mostra visitata il 20 febbraio 2003
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Visualizza commenti
Napoli è nota per la sua dinamicità e per proposte espositive nuove ed interessanti. Nessuno sentiva la necessità che aprisse uno spazio(area24)che facesse proposte da "antiquariato"... solo a vedere i quadri di Fergola mi viene da sbadigliare.... buonanotte !!!!
Hai proprio ragione Raven! Questa nuova galleria è nata già vecchia. A Napoli si trova sempre qualcuno disposto a trovare eccitante il vecchiume.
confondere Fergola con il vecchiume ... è come dire che botero amava le donne grasse...capra capra capra capra