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Il passaggio sopra le cose più che le cose, la traccia di un attraversamento altrimenti dimenticato o passato inosservato e la memoria di quel passare, questa è la cifra prevalente della personale di Danilo Donzelli (Napoli, 1975) alla Galleria E23 di Napoli, sotto l’egida di Luca Palermo. La sua fotografia asseconda questi segni di passaggio, i resti di una transumanza sgarbata e senza criterio, priva, cioè, di ritmi naturali e del tutto anarchica, dove gli angoli di paesaggio diventano ludici oggetti di arredamento, dentro un’enorme casa del divertimento. Questa follia collettiva, per un bisogno inappagato di evasione, lascia segni più profondi di una crepa dentro la carne della natura, abituata a farsi violare.
Tuttavia, lo sguardo di Donzelli è sempre delicato, mai morboso e la sua loquacità si riduce a un minimo sindacale di figure che parlano di un’umanità che, in questi luoghi, è venuta a passare la propria infanzia senza freni. In “Luna Park” si ritrova qualcosa di puerile, una disinvoltura nel fare le cose, nel farle accadere, un amore esuberante per i colori e la natura, vera protagonista di queste opere. Non si scorge alcuna dissertazione umanitaria, nessun ambientalismo infervorato ma un amore istintivo per gli ambienti, di cui conserva una genuina neutralità.
Le immagini mantengono, per altro, un’eleganza caratteristica, un gusto del mettersi in posa, che distrae dalle eventuali intenzioni critiche dell’artista. Le figure sembrano acconciate, piazzate su uno sfondo seguendo un’attenta strategia cromatica da shooting fotografico. Anche in questo posare come modelli umani, gli elementi tratti dalla natura interagiscono con un paesaggio antropico dominante e ingombrante, capace di influenzare e modificare.
Dovremmo scorgere, da qualche parte in questi scatti, una condanna, la denuncia per una violazione, per uno stupro a cielo aperto. Eppure, emerge qualcosa di molto diverso, poiché la voglia di entrare dentro il paesaggio, di farne parte con tutto se stesso, di spalancarlo e piegarlo ai propri bisogni è, probabilmente, la stessa di un bambino che pretende di giocare con le foglie e gli arbusti, schiacciando la terra, senza per questo essere considerato un dittatore. Un bambino che stacchi la coda alla lucertola, senza considerarsi per questo un assassino. È questo il dominio invisibile del divertimento sopra la natura, dello svago fine a se stesso e inconsapevolmente tiranno, che cerca di farsi una cosa con il suolo, finendo col soffocarlo.
Elvira Buonocore
Mostra visitata mercoledì 9 marzo
Dal 2 marzo al 20 maggio 2016
Danilo Donzelli, Luna Park
Galleria E23
Via T.G. Blanch, 23 – 80143, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12, e su appuntamento
Info: 081 048 4111 – infoe23@gmail.com