Giunge alla terza edizione la rassegna “Le vie del corallo” organizzata dalla Banca di Credito Popolare tesa alla valorizzazione storica e artistica della preziosa pianta e ad evidenziare le relazioni culturali intercorse tra la Campania e l’oriente, concretizzatesi nei manufatti di corallo importato e lavorato a Samarcanda come a Bukhara o a Khiva e scambiato con sete e spezie cinesi.
La mostra è preceduta da un contributo video che fornisce al visitatore le coordinate storiche ed ambientali del commercio eurasiatico fiorente fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Solo dopo questa introduzione è possibile ammirare gli ornamenti frontali e per le tempie, i pendenti porta amuleto noti col nome di tumor i diademi e gli ornamenti nuziali, il tutto in argento e corallo; una parte non secondaria è rappresentata dai costumi nomadi e dai moschetti ,pistole e una spada con cassa e strutture in argento e avorio tempestati di coralli e madreperle. Dei gioielli colpisce soprattutto la vistosità delle decorazioni dovuta sia al carattere magico che si voleva impartire all’oggetto e sia al fatto che le popolazioni nomadi portano con sé i gioielli a testimonianza della forza e del ruolo ricoperto all’interno del gruppo sociale.
Le forme e le decorazioni si ispirano a temi naturalistici ed a simboli mitologici fitomorfi e zoomorfi tipici delle culture radicate nello sciamanesimo. Tutte le opere presenti provengono dal Museo Savitsky di Nukus,dal Museo d’Arti Applicate di Tashkent dell’Ubzekistan e da collezioni private europee.
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