Volti che si scompongono, che si dissolvono, perdendo ogni connotazione. Corpi che si immergono in acque spente, in siepi voraci, in bilico verso la completa dissoluzione. È un mondo costellato di solitudini quello dipinto, nel senso più concreto della parola, da Milena Sgambato e che è in mostra presso la Galleria E23 di Napoli. ON-OFF è il titolo di una delle opere che dà nome all’intero percorso, curato da Luca Palermo con il prezioso contributo di Antonio Cocchia. La tela raffigura due corpi stretti in un sensuale abbraccio, in cui il genere dei due appare impossibile da decifrare, dato irrilevante come per gli altri personaggi ritratti. Invece, a inquietare, è un dettaglio posto – installato sarebbe più opportuno dire – sulla schiena di uno dei due: un interruttore. L’incongruità e lo spaesamento dettato da questo elemento estraneo, in realtà, rimandano a un ermetismo espressivo nel quale è racchiuso ed esaurito tutto il senso della mostra. Difatti, così come è il pulsante di accensione a determinare l’operatività dei nostri dispositivi tecnologici, anche i sentimenti e le relazioni possono essere controllate, chiuse, schiacciate o sprigionate alla bisogna. Come scrive Luca Palermo, «i rapporti umani, le relazioni sociali, persino il silenzio e la solitudine possono essere accesi e spenti come una lampadina». Tutta la rete della socialità umana naviga in quella liquidità delle relazioni rilevata dal sociologo Zygmut Bauman, recentemente scomparso.
Osservando la pittura di Milena Sgambato, si ha la sensazione di entrare in un mondo parallelo, così simile al nostro eppure così lontano, dove ogni ipocrisia viene smascherata e rivela la consistenza mobile nella quale versano i sentimenti. Tutto ciò viene reso con estrema efficacia dal medium pittorico, attraverso una tavolozza dai colori freddi e una compenetrazione dei piani che determina un effetto visivo dal taglio fotografico. Il metalinguaggio adottato dall’artista inscrive pienamente la sua pittura nel contemporaneo, con una versatilità combinatoria che si accompagna alle tematiche esplorate. Le sue opere sono le chiavi per un universo altro, un giardino segreto e proibito dove si rivela l’anima del vivere contemporaneo. Come avviene per la ragazza del grande trittico, una delle composizioni che attirano maggiormente l’attenzione, la quale sembra essere attirata nella siepe e al tempo stesso respinta. Varcare il confine, la soglia, significa perdere completamente ogni riferimento, implica una mutazione, una metamorfosi, essere completamente sommersi e inglobati dal morbo. L’azione è sospesa, i personaggi risultano continuamente bloccati in un mentre infinito. La distensione, la dilatazione del tempo, è affidata anche al contatto con la natura, presenza meditativa, come per un ritorno alle radici. A scattare, per loro e per chi guarda, è in questo caso il pulsante “pausa” invece di “off”.
Annapaola Di Maio
mostra visitata l’11 gennaio 2017
Dall’11 gennaio al 21 marzo 2017
Milena Sgambato, ON-OFF
Galleria E23
Via T.G. Blanch, 23 – 80147, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 12:30, e su appuntamento
Info: 081 048 4111 – infoe23@gmail.com