L’eleganza lineare della struttura cinquecentesca di Palazzo Orsini di Gravina, è stata la fonte d’ispirazione di “Sinonimi”, l’ultimo lavoro site specific di Alberto Timossi (Napoli, 1965, vive a Roma). «Ho subito avvertito il fascino del luogo e del cortile, così monumentale e austero, senza inutili decorazioni, assolutamente adatto per la mia scultura che sfrutta le diagonali negli spazi preesistenti per esprimersi al meglio» afferma l’artista.
Difficile inserire le sculture di Timossi entro una corrente artistica definita, ancor più difficile attribuirne un significato che travalichi la loro componente oggettiva. La ricercata assenza di espressività dei suoi interventi installativi, fa oscillare il suo lavoro tra un Minimalismo di marca costruttivista e la Land Art. L’utilizzo di materiali industriali, soprattutto elementi plastici tubolari dalla spiccata componente lineare, è sempre spinto verso l’esaltazione della forma pura.
Tratto virgola è un’opera composta da due elementi, in pvc rosso, che si guardano cercando una reciproca complicità formale. Tratto, in basso, nel cortile del Palazzo, si pianta in diagonale al suolo, mentre Virgola, in alto, sul terrazzo di copertura dell’edificio, si piega ad angolo quando scontra il parapetto e procede verso il cielo, restringendosi e terminando al culmine di un processo di deformazione. «Tutto ciò per sottolineare che l’importanza sta in ciò che manca, lo spazio compreso fra i due elementi, che pur vuoto, si carica, a mio avviso, di volume» spiega Timossi.
L’artista affida al colore rosso tutta la valenza espressiva concessa all’opera: «All’inizio non usavo il rosso, poi, da quando ho iniziato a lavorare in spazi aperti, mi sono accorto che era il colore che vinceva su tutti i contrasti e gli accostamenti che potevano verificarsi. Attualmente il rosso mi è necessario e le sue caratteristiche espressive, così nette e decise, a mio avviso, determinano gran parte dell’anima della scultura». Questo colore ha, dunque, la capacità di far identificare immediatamente con lo sguardo il dialogo tra elementi indipendenti, posti anche a grande distanza tra loro.
A Palazzo Gravina è presente un’altra installazione dello scultore, Flussi, datata 2013, costituita da un gruppo di quattro elementi tubolari che guardano verso l’alto. «La collocazione, alla base di una bellissima scala monumentale, è stata scelta per far si che, anche in questo caso, si possa ipotizzare un senso di verticalizzazione che si spinge oltre i confini formali delle sculture. L’opera può essere vista da varie altezze, così l’osservatore può avvicinarsi e allontanarsi e percepire, da lontano e dall’alto, unicamente le macchie di colore, quasi la scultura si trasformasse e si declinasse in un’altra dimensione della percezione».
Lo scrittore Marco Amore, curatore della mostra, attribuendole il titolo di “Sinonimi”, ha saputo cogliere l’anima del lavoro dell’artista, che nella sua neutra razionalità poco si presta a interpretazioni soggettive. Perché le sculture, che si ripetono sempre identiche, nella loro componente tubolare, si presentano simili a quelle che le hanno precedute e a quelle che verranno. A cambiare è solo la loro collocazione spaziale e, di conseguenza, la loro diversa resa espressiva, che diviene fonte, di volta in volta, di un nuovo racconto plastico.
Arianna Piccolo
mostra visitata il 19 gennaio 2015
Dal 16 gennaio 2015 al 23 febbraio 2015
Alberto Timossi – Sinonimi
Palazzo Orsini di Gravina
Via Monteoliveto, 3 – Napoli
Orario: dal lunedì al sabato ore 9 – 17
Info: tel +39 329 3662095 –  www.anywhereartcompany.com