A distanza di poco meno di un anno, ritorna nella galleria Alfonso Artiaco, nella nuova sede napoletana, il tedesco Albert Oehlen. Una seconda personale italiana che sembra riconfermare la suggestione e la sospensione dei lavori presentati lo scorso anno.
Cinque tele di grande formato (Dopplebild, Six feet under, Soat dees, DR., e Au die ruhige tour) si fronteggiano e generano interruzioni, per contrasto, nello spazio candido della nuova galleria napoletana di Alfonso Artiaco. Opere straordinariamente –ma solo apparentemente- simili le une alle altre. Grandissimi formati che avvolgono fisicamente lo spettatore.
Oehlen non teme i contrasti, al contrario: ne esalta le possibilità. Le superfici
Sfidando apertamente le tradizioni, le regole della pittura astratta, l’artista crea opere in cui la rappresentazione sembra sconfinare nell’astrazione e viceversa. Lo spesso strato di materia che ricopre i suoi dipinti incapsula immagini, figure che ad un’osservazione veloce sembrerebbe difficile percepire. Basta uno sguardo più attento,
Oehlen percorre, quindi, il cammino di una pittura che tenta di superare la dicotomia fra astrazione e figurazione. Una pittura aperta alla risonanza di molte esperienze passate ma che al tempo stesso, per l’energia e l’esuberanza, sembra uscire dai suoi confini per riscoprire una nuova identità.
L’artista presenta anche un lavoro sviluppato al computer (Ohne Titel), dimostrando ancora una volta come la pittura possa rinnovarsi e farsi attuale in ogni contesto.
articoli correlati
La precedente mostra di Albert Oehlen da Artiaco
link correlati
www.albert-oehlen.de
lorena grieco
mostra vista il 18 settembre 2003
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Visualizza commenti
..e gli artisti italiano dovrebbero imparare come si dipinge da questo tedesco?i napoletani,oltretutto?è ridicolo.qualsiasi artista dell'accademia di napoli potrebbe fare meglio e con più fantasia!
Penso che il caro Albert abbia già dato lo scorso anno. Caro alfonso questa mostra è stata un'inutile ripetizione.
Amo Albert Oehlen e conosco benissimo il suo lavoro, e quindi mi dispiace dirlo: quella di Napoli sarà ricordata come una delle sue mostre più brutte.
caro anonimo,col tempo imparerai che l'arte può servire a qualcosa di più importante ed essenziale che viaggiare o fare soldi.ma sono sicuro che ci arriverai da solo.ciao.
e' venuto a fare qualche lezione all'accademia?
Non vi piace la sua pittura? bene.
Però questo tizio in un modo o nell'altro è conosciuto e gira il mondo con i suoi lavori campandoci alla grande.
Potreste cercare di imparare questo: come strutturare i propri rapporti e campare da grande artista anche con un lavoro che alcuni reputano di merda.