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fino al 25.V.2012 Max and Calla Napoli, Galleria T293
napoli
Quando l’effimero spiega il fondamentale. Fogli di giornale, cocktails e ritratti casuali aprono la strada al dono dell’ubiquità. In una logica dove il valore intrinseco è solo uno degli effetti desiderati -
sterile, essa deve risorgere dalle proprie ceneri dando vita a qualcosa di ben più profondo, un atto che sottolinei la voglia di rinnovarsi nonostante tutto. Eccoli quindi a progettare una performance che rimarchi la loro voglia di fare, espressa attraverso l’allestimento della mostra che i compagni dei due artisti, Joe Kay e Mattew Lutz-Kinoy, attuano in concreto sotto la loro supervisione. Immergono le mani nella vernice bianca, si spostano in movenze studiate e appendono le immagini alle pareti creando un effetto luministico sulle cornici. Ma non è solo in termini di spazio che l’esposizione intende pronunciarsi. Quale miglior modo infatti se non quello di unire in un’unica immagine i simboli del potere di due epoche tanto lontane quanto diverse per sottolineare la distanza storico-culturale creatasi nel tempo in uno stesso luogo. Nascono così immagini in cui il Partenone fa da sfondo ad un computer o in cui la posa plastica del Vir, attorno al quale in epoca ellenistica si sviluppava la cultura antropocentrica, viene riproposta di spalle intenta a navigare in Web. E ancora: una sottile riflessione sull’attuale situazione economica accompagna, viva e pulsante, tutta l’esposizione, dove la puerilità delle nostre preoccupazioni viene messa in risalto a scapito dei problemi che affliggono l’odierna società, sottolineando l’incapacità di occuparsi del presente piuttosto che del passato. E benché la borsa di Prada male appoggiata al muretto sembri incarnare un omaggio al film Dove vai in vacanza di sordiana interpretazione, essa esprime forse meglio di altro come la mente umana sia incline ad assimilare in modo semplice vicende insignificanti piuttosto che dati fondamentali.
http://www.t293.it/exhibitions/calla-henkel-and-max-pitegoff-notes-on-american-performance/
ennesimo, buono, manierismo.
La poeticità di foto, elementi scenografici ben scelti, pagine che parlano di performance…come quotidiani…..
Potrebbero invitare anche un solo artista italiano che proponga diverse declinazioni di questo tipo, senza andare sempre chissà dove…
Anche questa ikea evoluta sapientemente rispetto una ristretta cerchia di adepti.
Avanti pure….