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Fino al 25.VII.2016 | Wolfgang Voegele, Straw dog | Galleria Annarumma, Napoli

di - 18 Luglio 2016
Sembra di capire che la pittura non sia dentro ma fuori dall’opera, fuori cioè dal colore, dalla grumosità della cosa sopra la tela, che dalla tela emana quelle sensazioni così notorie che sanno, però, di antichità. Sembra di capire che gli aspetti più interessanti siano rintracciabili fuori, dove sta la tridimensionalità, che attrae molto di più e in modi più dinamici.
Wolfgang Voegele (1983), artista tedesco, espone alla Galleria Annarumma “Straw Dog”, suo ultimo lavoro, descritto come «un continuo alternarsi tra idea e pratica pittorica». Le figure sembrano realizzate con pennellate istintive, che seguono grossomodo uno schizzo precedentemente tracciato al computer. Il colore tuttavia cola oltre i bordi, supera le linee guida e, soprattutto, si nota una particolare viscosità, che l’artista non prova a correggere in alcun modo ma che, anzi, acuisce, attraverso un tocco che non si distende sulla tela ma che vuole creare uno spessore.
Molto più attraente della cosa artistica, dell’opera pittorica che si può definire inerte, perché bloccata nel suo scopo dalle due dimensioni, la tridimensionalità risulta più produttiva, più risolutiva in quello stesso scopo che è appunto della pittura: venire fuori, trascinando con sé quell’elemento di cui diventa l’oggetto e la superficie, facendo risalire quello che era dentro.

Questo risalire in superficie è l’unico fenomeno possibile in pittura, l’unica maniera che ha la stessa pratica pittorica di esistere, cogliendo per forza la fisionomia di qualcosa, di un volto, di un timore, di una fantasia. Fenomeni alternativi, in cui il processo risulti invertito e dunque la pittura riesca ad affondare quella fisionomia e a nasconderla, sembrano senza logica e impossibili. In tal senso, anche le tele più criptiche – quelle dove il colore non segue una traccia prescritta, come è accaduto nel caso di “Straw Dog”, oppure in cui non vi è affatto il colore ma si utilizzano materiali differenti per ricoprire la superficie – appaiono come l’ennesimo tentativo di raggiungere una tridimensionalità, quello spessore capace di rievocare la fisionomia.
Allora, in tal senso si spiegano le pennellate bituminose di Voegele, le figure fuorvianti che vi si innescano istintivamente, con un gesto grezzo, veloce, come una mano che afferra e trascina. Per esempio, da una colata di nero, dunque da un colore dominante, che in altre opere è il bianco o il giallo, emerge incidentalmente un’immagine, che sembra quasi grattare la superficie. È un lavoro di estrazione, che da sempre si realizza e che, attraverso la ricerca continua della terza dimensione, si perfeziona.
Elvira Buonocore
Mostra visitata il 27 Giugno 2016
Dal 8 giugno al 25 luglio 2016
Wolfgang Voegele, Straw Dog
Galleria Annarumma
Via del Parco Margherita 43 – 80121 Napoli
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 16 alle 19.30, o su appuntamento
Info: info@annarumma.net

Nata a Pagani nel 1989, si forma come autrice parallelamente a una intensa esperienza di recitazione. Forte di una formazione classica, si muove poi al di fuori di un preciso percorso accademico, frequentando laboratori e stage di recitazione e scrittura teatrale. È parte della compagnia Teatro Grimaldello, per cui realizza testi e adattamenti. Collabora a progetti curatoriali.

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