Dal Castello di Rivoli, sede del Museo di arte contemporanea di Torino, con il contributo della costituenda Fondazione Gemma De Angelis Testa, arriva a Napoli la raccolta di uno dei più grandi grafici pubblicitari, Armando Testa: il papà di Pippo, Paulista e dei Papalla; personaggi frutto della sua creatività entrati nel nostro quotidiano, come un attore reale o un amico d’infanzia.
Armando Testa è una figura chiave di una generazione autorevole di artisti, architetti, grafici, registi e innovatori culturali in genere che negli anni cinquanta e sessanta crearono in Italia un punto di contatto tra avanguardia e cultura popolare.
La retrospettiva in corso a Castel S. Elmo propone una selezione delle più importanti creazioni, documentando la sua attività dagli esordi, alla fine degli anni trenta, fino alle ultime opere degli inizi degli anni novanta.
Il percorso museale parte dalla campagna per la Pirelli del 1954 con una figura di legno dipinta a mano, una di quelle che si vedevano davanti alle officine dei meccanici, ovvero il famoso elefante che al posto della proboscide ha il noto pneumatico.
Si continua incontrando l’ippopotamo Pippo (campagna Lines, 1966-67) ed è complicato resistere alla tentazione di toccarlo o portarselo casa!
Si succedono i Pappalla (campagna Philco, 1966) intenti in un concerto sul loro lontano pianeta Ualla, per poi incontrare la sfilata dei Caballero e Carmencita (Campagna Caffè Lavazza, 1965) cioè una delle prime vere campagne pubblicitarie complete: Paulista, un personaggio con baffoni e sombrero il cui corpo, formato da un cono era avvolto in un poncho etichetta destinato a vivere sulla confezione, sul manifesto, nel cinema e in televisione, per poi essere presente come motivo ornamentale su tazze e tavoli. Si giunge ai lavori grafici veri e propri, ai manifesti e bozzetti: Punt e mes (1960), Carpano (1963) Antonetto (1960) Stilla (1966) Peroni (1968) per citarne alcuni.
Il nucleo più interessante, per identificare l’artista, è quello delle serigrafie e delle opere in fotocolor, ovvero le cartoline augurali, che per Testa sono un momento di divertimento e ricerca sul banale quotidiano dove due olive diventano “amanti” (1985), o dei peperoncini sono degli “spadaccini infiammanti” (1987) o un pezzo di parmigiano ricorda i faraglioni di Capri.
C’è anche la possibilità di assistere alla proiezione di alcuni spot la cui durata complessiva è di 35 minuti. Si parte dal tipo di pubblicità unico al mondo: Il Carosello, che come diceva Testa è “un minuto di spettacolo più 25 secondi di pubblicità”, dove vediamo animati i personaggi incontrati in giro per la mostra e non solo. La proiezione sui conclude con gli spot a colori della fine degli anni ’80.
Piccola nota di demerito all’allestimento spartano dell’evento.
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La mostra di Torino
Carolina Guadagni
Napoli
“Armando Testa”
Castel Sant’Elmo – Via Tito Angelini, 20
Info: Tel.848800288 da cellulari 0639967050
Orario: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.30, Lunedì chiuso.
Biglietti: € 5,16 (£.10.000) Ridotto: € 3,61 (£.7.000) militari, ragazzi tra i 6 e i 18 anni, universitari con tesserino, oltre 65 anni, gruppi di almeno 12 unità, docenti e possessori dei biglietti d’ingresso a: museo di Capodimonte, Certosa e Museo di San Martino, Museo Duca di Martina, Museo Pignatelli e Museo Archeologico Nazionale
Omaggio. Fino a 6 anni, portatori di handicap con accompagnatore, insegnante accompagnatore, giornalista con tesserino.
Il biglietto della mostra consente l’accesso a tutte le aree visitabili di Castel Sant’Elmo e da diritto alla tariffa ridotta per la visita di: museo di Capodimonte, Certosa e Museo di San Martino, Museo Duca di Martina, Museo Pignatelli e Museo Archeologico Nazionale
Trasporti
Mostra e catalogo sono curati da Ida Giannelli, Direttrice del Castello di Rivoli, da Giorgio Verzotti, Curatore Capo del Castello di Rivoli e da Gemma De Angelis Testa, moglie di Armando, sua collaboratrice e fondatrice dell’omonima Fondazione.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Edizioni Charta, Milano
catalogo Charta € 30,98 (£.60.000)
[exibart]
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Interessante la raccolta di Armando Testa, bella.
Complimenti a Carolina Guadagni per il suo articolo.