Vorticosi paesaggi urbani dalle architetture astratte, miste a elementi del villaggio rurale, si stagliano ed espandono sulle tele di Vilma Maiocco. L’artista romana si lascia suggestionare proprio dalla confusionaria capitale, con i suoi passaggi, grovigli e mutamenti, ma anche dal piccolo paese dell’Abruzzo dove si rifugia per una pausa dalla metropoli. Queste influenze si ritrovano nelle opere esposte nella Sala delle Terrazze di Castel dell’Ovo, dove è stata allestita la personale a cura di Roberta Andolfo, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dall’Associazione Culturale Pont Aven.
La mostra propone due serie di lavori: al piano superiore la serie Città danzanti, realizzata tra il 2011 e il 2013. Figurativa e corposa nella composizione, presenta una maggiore cura nel contrasto tra colori caldi e freddi, in modo da smorzare il potenziale senso di angoscia delle linee tendenzialmente a spirale, tipiche dell’artista. In questi quadri, per lo più a olio, è chiara l’influenza di artisti come Escher e Klee. Al piano inferiore si trovano i lavori del gruppo Città sublimate, del 2015. Il tratto è diventato più leggero e schizzato, i colori più vivi, l’ispirazione deriva dai modi di Kandinsky e Mirò.
Caratteristica riscontrabile in tutte le sue opere è il frammento: affascinata dal mosaico e dal modo discontinuo ma uniforme che si crea nella comunicazione di questa tecnica artistica, i suoi quadri sono un insieme di parti che compongono il tutto. Il frammento, in questo modo, non viene visto come limite ma è dettaglio e mezzo attraverso cui prima soffermarsi e, poi, ordinare la totalità dell’immagine rappresentata.
Le linee che delimitano le forme delle città sono curve, vanno ad accennare spirali, dando un senso di movimento che viene richiamato anche dalla continua riproduzione di scale e strade. I percorsi sono un’altra chiave rintracciabile: il loro andamento vorticoso indica l’opposizione fra la contrazione e l’estensione verso l’ignoto, sottolineato dalla presenza di continue aperture. Queste ultime non devono essere lette come vie di fuga, invece, sono dei passaggi, attraversamenti che non riconducono a un eterno ritorno ma permettono un moto perpetuo e, quindi, rappresentano un’apertura verso l’infinito.
Michela Sellitto
mostra visitata il 16 gennaio
Dal 15 gennaio 2016 al 26 gennaio 2016
Vilma Maiocco, Città Sublimate
Castel dell’Ovo – Sala delle terrazze, Napoli
Via Eldorado, 3, 80132 Napoli
Orari: giorni feriali dalle ore 9.00 alle ore 18.30, giorni festivi e domenica dalle ore 9.00 alle ore 14.00
Info: casteldellovo@comune.napoli.it, 3295883666