La mostra contestualizza e presenta diverse sfaccettature del lavoro di Alberto Di Fabio. Quello che emerge è che nonostante i differenti esiti formali e visivi il suo lavoro ha un’unica molla “esplosiva”, legata alla natura ed alla sua viscerale potenza.
Una serie di diapositive documenta un’eroica performance svolta dall’artista presso l’isola di Ponza, un paradiso naturale, cui Di Fabio è molto legato: ma questa volta è l’inquinamento a farla da padrone. Al centro dell’operazione una discarica e un compattatore non funzionante; questi sono stati arginati da circa trecento piante, come ad offrire alla natura dei rinforzi, in modo da poter combattere la negligenza dell’uomo. L’artista abruzzese, che evidentemente alla terra ci tiene, ha pensato bene di offrire questi rinforzi, cercando di delimitare l’orrore, alimentando gli influssi generatori. Le diapositive presentano vedute favolose dominate dal mare, dai faraglioni, dalla vegetazione, cui si alternano vedute con ammassi di immondizia, che si accalca fino a avviluppare il territorio.
Di Fabio non si limita ad operare sulla visione consueta della natura, cerca, infatti, di penetrare le cose, esplorando la materia nel suo interno. Ne derivano lavori su carta cinese, in cui i colori si imprimono su questo elegante supporto, fino a determinare forme, che, sebbene non esplicitamente “figurative” evocano una profonda organicità.
Le piante giganteggiano al punto da determinare una “visione molecolare”, ravvicinata che si perde in una dimensione che emula l’astrazione pur non nascondendo la precisa prerogativa naturalistica. La carta cinese si presenta come uno strato organico che provoca un richiamo di tipo tattile, come fosse una stoffa pregiata, piacevole e allettante al pensiero del contatto.
Un aspetto più ludico, ma non per questo fatuo, è trattato in un gruppo di lavori, in cui Alberto Di Fabio opera attraverso interventi pittorici su immagini pre-costituite, complicandole di forme mostruose. Ombre nere che intervengono nella vita comune, in modo sarcastico, assumendo forme assurde, che contestano la banalità e l’orrore dilagante.
Tutto converge quindi nella duplice valenza del Ri – impianto: in cui all’aspetto negativo dello sconforto legato all’idea di natura che sembra costretta a scomparire e consumarsi, si contrappone la speranza legata alla natura. Che rifiorisce e si rinforza.
tiziana di caro
Alberto Di Fabio – Ri – impianto
Umberto Di Marino Arte Contemporanea
Via Colonne 2/b, 80014 Giugliano (NA)
Tel. +39 081 8951818
Fax. +39 081 819777798
www.umbertodimarino.com
dimarinoarte@libero.it
Dal lunedì al sabato, 10.30 – 13.00, 17.00 – 20.00
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pura M E R D A.
come al solito in quel di giugliano
'a umbbè ...e smettilaaaaaaaaaaa
ehmm... mi sa tanto che la merda il buon di Fabio la tira a te, dall'alto della sua collocazione nella scuderia Gagosian.