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fino al 28.IX.2007 Alfonso Cannavacciuolo Napoli, Mimmo Scognamiglio
napoli
Immagini cercate negli album di famiglia diventano il pretesto per creare un mondo in cui l’individualità è negata. Così, la pittura di Cannavacciuolo riflette sulla perdita d’identità e di relazione…
Composizione Naturalmente Morta è il titolo della personale di Alfonso Cannavacciuolo (Pozzuoli, 1976; vive a Napoli) ospitata nello spazio diretto da Mimmo Scognamiglio. Definizione che guida alla lettura del percorso espositivo, improntato all’uniformità cromatica, tecnica e contenutistica. Si perché, in effetti, tutti i lavori in mostra sono legati tra loro come in un “ciclo pittorico”. Oli su tela di medie e grandi dimensioni restituiscono pittoricamente –come enunciato nel titolo– composizioni d’immagini che sembrano scovate in vecchi bauli o nei cassetti di qualche antico comò. Fotografie che carpiscono l’attimo di un giorno qualsiasi -trascorso al mare, a passeggio o in casa coi parenti- legate a memorie lontane e distanti, al punto di diventare irriconoscibili e quindi “naturalmente morte”.
“Cerco i miei spunti visivi in immagini che esistono già”, dichiara l’artista, “non create da me ex novo”. Sottolineando in questo modo una partecipazione da spettatore, invece che da protagonista. Questo approccio spiega il risultato finale a cui giunge l’elaborazione pittorica. Primo attore sul set di Cannavacciuolo è l’uomo -non l’individuo- reso “universale” attraverso una pennellata larga, sintetica e indefinita, in cui i tratti somatici si dissolvono giungendo all’anonimato fisionomico. Rigorosamente in posa, pronto ad essere immortalato nel quadro. Gli sfondi accennano appena ad un’architettura, ad una spiaggia, alle fronde di un albero, tracciati a punta di pennello. E perfino le ombre, piuttosto che in piene campiture, si risolvono in sagome vuote delineate dal contorno. La tavolozza si mantiene nei mo rbidi toni pastellati del rosa, dell’azzurro e del grigio, con qualche contrappunto di marrone e di blu scuro, a voler creare l’effetto un po’ anticato di una foto consunta e scolorita dal tempo. Il tutto è pensato al fine di dare vita ad una dimensione atemporale e metafisica in cui il dato esperienziale è dissimulato e trasfigurato mediante il processo creativo. Meditazione sulla perdita d’identità e di memoria storica dettata dal melting pot culturale dei tempi odierni, in cui “le differenze” non fanno più “la differenza”. Denuncia di un’imperante incomunicabilità che rende arduo il confronto e la relazione con “l’altro da sé”. Una riflessione a cui però l’artista, oggi, giunge con minore verve rispetto alla produzione precedente. L’uso di un tratto maggiormente sommario e sfrangiato, nonché l’approdo ad uno stile quasi fumettistico contribuivano incisivamente a creare un effetto ironico e mordace al tempo stesso, a dispetto della gravità dell’ultimo periodo. Drammaticità ricercata? È probabile, ma il linguaggio del giovane puteolano sembra ora incedere verso un figurativismo più accademico e pacato rispetto all’esuberanza “osata” qualche anno fa.
mara de falco
mostra visitata il 21 giugno 2007
dal 21 giugno al 28 settembre 2007
Alfonso Cannavacciuolo – Composizione Naturalmente Morta
Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea – Via Mariano D’Ayala, 6 – 80121 Napoli – info: tel + 39 081 400871 – fax +39 081 19576621
orari: dal lunedì al venerdì 10.30-13.30 / 15.30-19.00 – ingresso libero
(verificare sempre via telefono) – www.mimmoscognamiglio.com – info@mimmoscognamiglio.com
[exibart]
Mostra noiosissima, manca di mordente, di narratività e soprattutto di tecnica!
Ma dove sta andando l’arte napoletana???
Nulla di nuovo, anzi, passo indietro…
…boring!!!
la mostra parla da solache dire??????????????????????
Scognamiglio ha le idee confuse. Assai
la mostra è inguardabile, dopo tanti secoli di pittura la mostra di cannavacciuolo non aggiunge nulla di nuovo. La resa pittorica è inguardabile , la tecnica effimera, la ricerca superflua. Non guardatela, è deprimente.
Che mostra squallida e patetica..