Laura Delaney (Melbourne, 1984) è una giovane artista australiana ma napoletana d’adozione, la cui pratica spazia tra vari ambiti. Il suo forte coinvolgimento con l’ambiente che la circonda ne domina l’istinto e l’ispirazione artistica, mentre la volontà di sottolineare lo spazio fisico, sociale e politico che le persone occupano è la costante del suo lavoro.
Filantropia e sensibilità le permettono di realizzare progetti, installazioni e interventi che, con una personale metodologia, si legano in intima relazione a siti specifici. La scelta di Napoli come città dove vivere e dove sviluppare e maturare la sua ricerca è consequenziale alle sue attitudini d’artista. La sua passione per materiali d’archivio e ritrovati non poteva non conciliarsi perfettamente con una città così stratificata e ricca di inaccessibili segreti.
La mostra presentata nello Studio Space della Galleria Dino Morra – la terza di una serie di progetti su Napoli proposti dalla galleria – ne è il dispiegamento. Suggestivo il legame visivo con lo spazio che circonda l’esposizione, uno storico lanificio, nel cuore pulsante della città, ora galleria d’arte contemporanea, ci restituisce quella forte contraddizione che Napoli regala.
Attraverso collage e opere su carta create da collezioni di fotografie e materiali scovati in città nel corso di oltre due anni, riadattando e modificando immagini reali, documentarie, l’artista ci restituisce una personale e allegorica rilettura di Partenope. Costruita frammento dopo frammento da chi, da “forestiero”, vuole farne parte.
Le opere, presentate qui per la prima volta, partono da un’iniziale ricerca sociale e politica che, nata come risposta agli effetti di corruzione visibili della città, sposta gradualmente l’ago della bilancia più in profondità, verso un’indagine antropologica di comprensione dei rapporti tra la corruzione e le conseguenze che essa suscita sullo stile di vita della popolazione. L’allestimento semplice, in un ambiente sotterraneo della galleria, ci conduce nel tentativo di studiare e comprendere più a fondo una città che, come il titolo stesso della mostra ci suggerisce, è stata ed è fratturata ma che si risolleva e ricostruisce ogni volta come un collage, con rinnovata forza.
«Per ogni mattone, muro o palazzo di questa città vi è di sotto una cavità che gli corrisponde in dimensioni, la città di sotto è esattamente il negativo della città di sopra», è una tra le frasi che troviamo scritta sui muri, come completamento e chiarificazione, insieme ad altre non convenzionali didascalie, che figurano come una preghiera, un’invocazione alla città.
Un progetto in evoluzione e aperto alla crescita, quindi, per un’artista che ha fatto dell’apertura verso l’esterno la sua prima fonte di ispirazione.
Annachiara De Maio
mostra visitata il 23 giugno
Dal 22 giugno al 28 luglio 2016
Laura Delaney, Prayer to a fractured column
Dino Morra Arte Contemporanea
Piazza Enrico De Nicola 46 | Interno Ex Lanificio, 59 – 80139, Napoli
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 16.00 alle 19.00, il sabato dalle 10.00 alle 13.00, e su appuntamento
Info: morra.dino@gmail.com – 081 0332263