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28
novembre 2007
fino al 3.XII.2007 Robots Napoli, Pan
napoli
Quanto è intelligente la macchina “intelligente”? La società contemporanea s’interroga sul ruolo della tecnologia nella nostra vita. Anche l’arte non poteva esimersi dall’approfondire il rapporto uomo-macchina, nelle sue innumerevoli trasformazioni...
In occasione del II Forum Internazionale Fastorward on new media art, il Pan presenta una squadra di artisti che propone un’attenta osservazione su quanto l’elemento elettronico sia sempre più invasivo nella vita dell’uomo. Ormai sembra impensabile vivere senza pc, ci si sente quasi nudi senza il proprio palmare e chi non ha ceduto al fascino delle nuove tecnologie sembra un alieno. Bisognerebbe soffermarsi sul ruolo fondamentale della macchina nella nostra vita. Non è forse vero -per alcuni, tragicamente vero- che la tecnologia sta cambiando il nostro modo di parlare, scrivere, pensare? Sembra non esserci scampo. Lo sviluppo della tecnologia lascia senza fiato, tutto è accelerato: non esistono più le distanze, si comunica da parti opposte del globo come se non esistessero distanze o quasi, ogni tipo di notizia circola senza sosta. Il nuovo è già vecchio.
La mostra Robots cerca di correre dietro a tutto questo progresso. Il Pan, infatti, si trasforma in una sorta di vetrina dove viene proposto un nuovo modo di intendere l’arte, in cui artisti di varie nazionalità sono chiamati a partecipare, attingendo la loro creatività nell’immaginario robotico-elettronico. Vengono proposti non solo dipinti che hanno come soggetto la macchina, ma anche performance in cui è la macchina stessa a creare arte in tempo reale. Mourae Robotlabche pone al posto dell’artista un robot capace di dipingere, Rinaldo de Marinis o Glissmanne Faubel sostituiscono l’opera d’arte scultorea con un robot, quasi a volere sottolineare quanto sia cambiato anche il nostro senso estetico volto a qualcosa che è totalmente artificiale.
La sensazione che si ha percorrendo la mostra è quella che non sia stata pensata per giudicare se questo nuovo modo di vivere sia giusto o sbagliato. Non s’intende proprorre la prospettiva di un futuro allucinante per chi “rifiuta” la tecnologia, né una seconda vita per chi invece si lascia assorbire da essa. Né si voglione mettere in discussione le certezze e le conquiste ottenute in questo campo negli ultimi anni. L’esposizione vuole offrire spunti di riflessione, non rispondere a domande.
Lo spettatore che partecipa attivamente alle performance delle macchine in mostra è sottoposto a continue provocazioni: può il computer-robot sostituirsi all’artista e creare arte? Ormai la tecnologia ha sostituito l’uomo in gran parte dei suoi lavori, finirà così anche per il manufatto artistico? L’argomento ha da sempre interessato filosofi, studiosi e matematici.
Una cosa è certa: che lo si voglia o meno, il mondo si sta adeguando alla macchina. Ma l’intelligenza della macchina è tale solo se è l’uomo a volerlo. Perché è ancora l’uomo a poter decidere quando essa è indispensabile, quando la mano si debba sostituire al mouse.
La mostra Robots cerca di correre dietro a tutto questo progresso. Il Pan, infatti, si trasforma in una sorta di vetrina dove viene proposto un nuovo modo di intendere l’arte, in cui artisti di varie nazionalità sono chiamati a partecipare, attingendo la loro creatività nell’immaginario robotico-elettronico. Vengono proposti non solo dipinti che hanno come soggetto la macchina, ma anche performance in cui è la macchina stessa a creare arte in tempo reale. Mourae Robotlabche pone al posto dell’artista un robot capace di dipingere, Rinaldo de Marinis o Glissmanne Faubel sostituiscono l’opera d’arte scultorea con un robot, quasi a volere sottolineare quanto sia cambiato anche il nostro senso estetico volto a qualcosa che è totalmente artificiale.
La sensazione che si ha percorrendo la mostra è quella che non sia stata pensata per giudicare se questo nuovo modo di vivere sia giusto o sbagliato. Non s’intende proprorre la prospettiva di un futuro allucinante per chi “rifiuta” la tecnologia, né una seconda vita per chi invece si lascia assorbire da essa. Né si voglione mettere in discussione le certezze e le conquiste ottenute in questo campo negli ultimi anni. L’esposizione vuole offrire spunti di riflessione, non rispondere a domande.
Lo spettatore che partecipa attivamente alle performance delle macchine in mostra è sottoposto a continue provocazioni: può il computer-robot sostituirsi all’artista e creare arte? Ormai la tecnologia ha sostituito l’uomo in gran parte dei suoi lavori, finirà così anche per il manufatto artistico? L’argomento ha da sempre interessato filosofi, studiosi e matematici.
Una cosa è certa: che lo si voglia o meno, il mondo si sta adeguando alla macchina. Ma l’intelligenza della macchina è tale solo se è l’uomo a volerlo. Perché è ancora l’uomo a poter decidere quando essa è indispensabile, quando la mano si debba sostituire al mouse.
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a cura di Laura Bardier
PAN – Palazzo delle Arti Napoli – Palazzo Roccella
Via dei Mille, 60 (zona Chiaia) – 80121 Napoli
Orario: feriali ore 9.30-19.30; festivi ore 9.30-14; chiuso il martedì
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3,50
Info: tel. +39 0817958605; fax +39 0817958608; info@palazzoartinapoli.net; www.palazzoartinapoli.net
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