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Se il numero è misura delle cose, è anche definizione di dimensione spaziale e di composizione materica. Indica l’in sé e il per sé di ogni oggetto, struttura la relazione sensoriale con l’uomo e rappresenta una forma universale di manifestazione della realtà. Con la mostra allo Studio Trisorio, Francesco Arena ricostruisce, attraverso numeri e proporzioni, l’Aleph dell’intimità dell’uomo moderno, le cui impronte si ritrovano nell’idea di casa e, per estensione, di città, e individua, nelle opere della grande letteratura europea, le radici dell’indefinitezza di un io collettivo. Dopo la presenza ad ArtBasel nel 2017, alla Sprovieri Gallery di Londra del 2015 alla Galleria Raffaella Cortese di Milano del 2014, Arena porta a Napoli i nuovi esiti della sua ricerca.
Francesco Arena, Cube (Buddenbrooks), 2017
L’installazione Passaggio dà il titolo alla mostra ed è un intervento sugli spazi architettonici storici della galleria. Lo stesso Arena ne chiarisce la genesi: «è stata costruita riempiendo il vuoto con la materia, ma per creare un vuoto diverso da quello esistente. Spezza la fuga prospettica e la visione centrale della galleria. Il passaggio – il portale delle carrozze della galleria – già esisteva, la scultura è stata costruita con l’argilla per ridisegnare le proporzioni». L’uso dell’argilla è un richiamo al divenire: con il suo modificarsi nel tempo e con l’evaporare della parte umida del materiale, si creano nuove fratture, nuovi spazi, nuovi volumi. Antitetico è, invece, l’uso del bronzo bianco per le opere Blocco (città), Palla (casa) e Lastra (mano). Tutte realizzate a partire da unità di misura considerate standard: un blocco di argilla di 25 Kg, la dimensione di un pallone da spiaggia e quella di un foglio A4. Ogni scultura è divisa in due parti posizionate ad una distanza che trova corrispondenza nelle proporzioni antropometriche e geografiche della vita dello stesso artista e che, con Blocco (città), porta il visitatore ad uscire dalla galleria per rintracciare la metà mancante dell’opera a 1 km di distanza, presso la sede della cioccolateria Bottone. La parola e non più il numero è sostanza della serie Cube: i volumi di Thomas Mann, Don DeLillo, Joseph Roth, Thomas Bernhard, tra le più lucide cassandre della devastante deriva della società borghese occidentale, sono incassati nel marmo e nell’onice, diventando pietre miliari di un percorso che approda alla disgregazione sociale.
Giovanna Bile
Mostra visitata il 17 novembre 2017
Dal 17 novembre 2017 al 30 gennaio 2018
Francesco Arena, Passaggi
Studio Trisorio
Riviera di Chiaia, 215 – 80121, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13.30 e dalle 16 alle 19.30. Sabato, dalle 10 alle 13.30
Info: info@studiotrisorio.com