Così, nonostante la magrezza
delle tasche non rinfoltite da alcuna copertura finanziaria centralizzata e lo
snobismo di tanti che continuano a mostrarsi poco teneri nei suoi confronti, il
discorso del museo alternativo si barcamena, dibattendo di orrori umani,
pedofilia, prostituzione, razzismo, dando voce a chi voce non ha, raccontando
congiunture e significati storici, affrontando argomenti scabrosi con un
linguaggio ancora incontaminato, reclutato direttamente nei laboratori di tutto
il mondo, senza intermediari e senza pressioni.
E con coraggio il programma va
avanti, assumendosi la responsabilità di documentare, rastrellando la memoria
di una terra complessa e selezionando la più grande raccolta di artisti locali
dal secondo dopoguerra a oggi, in un luogo deputato a ospitare realtà non in
linea sui binari dei circuiti internazionali.
Saluti da Napoli è l’ultimo evento con cui 60 artisti
napoletani, giovani e vecchi, in modo ironico e consapevole salutano l’Italia,
risistemati all’interno di uno spazio intitolato a Vitaliano Corbi, il critico
d’arte appena scomparso che si era battuto per un’idea libera e sperimentale di
museo, sottolineando i rischi di una cultura globalizzata, caratterizzata da
un’omologazione diffusa e dissimulata.
“È importante che i musei aprano le porte al presente, ospitando
collezioni d’arte contemporanea provenienti da altri musei, promuovendo
l’organizzazione di mostre e acquisendo nuove opere, anche attraverso il
meccanismo della donazione da parte degli artisti o dei mercanti interessati a
queste iniziative”. E le domande
nascono spontanee: “Ma come non rendersi
conto che nel caso dell’arte contemporanea –
tendenze ancora in corso, su opere che non godono ancora dell’indiscusso
riconoscimento di appartenenza al patrimonio storico dell’arte, ma che spesso
sono al centro di grossi interessi commerciali e di spregiudicate manovre
speculative – è d’importanza decisiva che l’attività del museo, non limitandosi
al solo evento espositivo, sappia dispiegarsi attraverso un lavoro sistematico
di ricerca, di studio e di documentazione, con una capacità di dialogo e di
collaborazione con gli altri soggetti della cultura artistica?”.
Una dichiarazione che pare
delineare la struttura portante del Museo Cam, muovendo il direttore a
suggellare l’iniziativa con queste parole: “La
scomparsa di un amico e di un grande nome per la critica italiana lascia un
vuoto incolmabile. Mi è sembrato doveroso dedicare a Vitaliano Corbi la sala in
cui sono raccolte le opere degli artisti napoletani sulle cui evoluzioni e per
la cui valorizzazione si è impegnato a scrivere e a studiare. Sono certo che la
sua filosofia sia quella vincente; non a caso quei musei che sembrano dei Mc
Donald’s, privi di un’identità e di una caratterizzazione, un po’ tutti uguali,
che spesso evitano di confrontarsi con la storia locale e le problematiche
sociali, alla fine falliscono”.
ivana porcini
mostra visitata il 19 dicembre 2010
dal 19 dicembre 2010 al 30 marzo 2011
Saluti da Napoli
a cura di Antonio Manfredi
CAM – Casoria Contemporary Art Museum
Via Duca d’Aosta, 63a – 80026 Casoria (NA)
Orario: da martedì a giovedì e domenica ore 10-13; sabato ore 17-20
Ingresso: intero €3; ridotto € 2
Info: tel. +39
0817576167; mob. +39 3349399870; fax +39 0817576167; info@casoriacontemporaryartmuseum.com;
www.casoriacontemporaryartmuseum.com
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