Nello splendido spazio espositivo delle terrazze di Castel dell’Ovo, voluta dall’Assessorato alla cultura del comune di Napoli, è in corso la mostra fotografica di Gianni Fiorito sul lavoro di bonifica all’interno dell’area dell’ex fabbrica di Bagnoli. Un nucleo di 32 fotografie a colori, un metro per settanta, che documenta il periodo dal 1997 al 2001.
Gianni Fiorito è nato nel 1959 a Napoli, dove vive e lavora. Svolge la sua attività di fotogiornalista da vent’anni, dedicandosi in particolar modo al racconto della città, documentandone il sociale, l’illegalità diffusa, la realtà delle periferie, il terremoto e il dopo terremoto in Irpinia. Le sue foto le abbiamo viste, sicuramente, in libri sia di fotografia sia d’inchiesta.
Negli ultimi anni ha riscoperto un’antica passione dedicandosi anche all’attività di fotografo di scena cinematografico. E’ facile immaginarlo, con la sua Nikon, in giro per l’ex Italsider: un reportage tra tubi e macerie, tra gli operai che questa volta sono intenti però alla distruzione.
Facciamo un passo indietro: nonostante le critiche sul progetto, nel 1911 fu inaugurato il primo nucleo dell’ITALSIDER. Sin dai primi anni della nascita del complesso, l’equilibrio di Bagnoli fu modificato, ma si registrò anche un incremento della forza lavoro che trasformò l’industria siderurgica in un colosso industriale. A questa si unirono infatti, la Cementir, la Montecatini e l’Eternit che chiusero Napoli in una morsa. Il grande polo siderurgico di Bagnoli è stato chiuso definitivamente nel 1993. Nel 1996 è stata approvata la variante per salvaguardia di Bagnoli allo scopo di recuperare il valore ambientale dell’ex area industriale.
Il reportage in mostra al Castel dell’Ovo, nasce da un’esigenza di documentare la storia di questo luogo- simbolo, che ha rappresentato per la città la dignità del lavoro. Fiorito era presente quando gli operai manifestavano per difendere il posto di lavoro; oggi documenta il graduale passaggio alla riconversione del territorio: la riconquista del mare, della spiaggia; tra le foto colpisce un bagnino vestito di rosso, ricorda quelli della California, ma la scritta recita: team circolo ILVA.E’ la vittoria della gente che usa un cantiere dimesso per fare musica: NEAPOLIS, rock festival è storia recente. Queste foto sono un tributo agli operai che hanno lavorato, che hanno perso la vita per l’acciaio italiano. Sono numerosi i ritratti di quelli che oggi distruggono e allo stesso tempo aiutano Giancarlo Neri nella costruzione del Pasqualone, volti simpatici che fanno riflettere.
Ci si imbatte anche in veri e propri poetici paesaggi, e non importa più se quei pontili servivano per caricare l’acciaio, oggi le ciminiere non ci sono più!
Carolina Guadagni
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