Definire solo come “Mostra” l’operazione culturale che la Bunker, industria produttrice di macchine edili, sta realizzando, mi sembra riduttivo. Il padiglione dell’azienda di Casandrino si è trasformato in spazio espositivo; questa scelta ha un duplice obiettivo: sostenere la scultura italiana e rivitalizzare la periferia della città. La Bunker Art Division si propone di far interagire gli artisti con la realtà produttiva dell’industria, e quindi, progettare e produrre opere al suo interno.
Inaugurare questo progetto con Renato Barisani dimostra la volontà da parte della Bunker di aprire un dialogo ampio con le forze migliori della città, e allo stesso modo dimostra la consapevolezza del passato e la capacità attraverso lo stesso di guardare al futuro. Nato a Napoli nel 1918, dove vive e lavora, Renato Barisani dal suo esordio figurativo nel gruppo Sud, fonda nel 1950 il Gruppo Napoletano Arte Concreta e dal 1953 al 1957 prende parte al MAC di Milano. Attraverso il Neo Dada e il Neo costruttivismo giunge alle ricerche di fondamento organico negli anni ottanta e novanta per approdare alla corrente che Gillo Dorfles definisce Minimal Art. Le opere presentate in questa mostra costituiscono un panorama del percorso creativo dell’artista. I lavori storici esposti sono Energia centrifuga e Struttura a punte, del 1955, opere che proponevano attraverso trame strutturali ad incastro, un destino aperto della forma astratta concretista.
Dinamismo nello spazio del 1999, Percorso Movimentato del 1998 e Varco del 2000 sono le ultime creazioni dell’artista presentate e prodotte nell’industria di Casandrino. Dinamismo nello spazio rimanda ad un lavoro del 1953, Struttura con tre piedi; questo ritorno al passato inventivo di Barisani rende chiaro che la sua ricerca artistica non esclude la possibilità di rinnovarsi.
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Grazie al tuo articolo sono venuta a conoscenza di questa mostra allestita a pochi passi da casa mia. Conto di visitarla nei prossimi giorni! Grazie!
il suo artico risulta completo ed esauriente. complimenti!