21 giugno 2001

Fino al 30.VI.2001 Zak Manzi Napoli, T293

 
Uno spazio sobrio ed essenziale, in Via Tribunali 293, ospita l’ultima personale di Zak Manzi. Qui il falso, il plagio diventa oggetto d’arte...

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Uno spazio sobrio ed essenziale, in Via Tribunali 293, ospita l’ultima personale di Zak Manzi. Qui il falso, il plagio diventa oggetto d’arte. La peculiarità e l’essenza dell’intera mostra consistono nel fatto che tutte le opere esposte sono frutto del genio altrui, volutamente cedute a ZaK, che firma il prodotto riuscendo a far arte senza far nulla.
Dall’insoddisfazione e dall’inadeguatezza verso i tradizionali schemi di composizione artistica nasce questo progetto che fa appello all’opera altrui. Zak Manzi. Pagina 70 Tutti coloro che vi hanno aderito, inviando un’opera per la mostra, si spogliano del diritto d’autore, rinunciano al desiderio di riconoscimento del proprio operato cedendo a Zak Manzi la propria fatica. Questo è l’intento della mostra e del suo autore: “spogliarsi del ruolo di artista creatore, rimanere tale firmando il prodotto altrui e azzerando la propria creatività ”. Sono chiamate in causa non solo le opere ma tutto quello che accompagna un prodotto artistico: le riviste, la pubblicità e tutti gli eventi ad esso collaterali.
Ultima “fatica” di Zak Manzi è Flash art 2000 – 2001 realizzata da Angelo Rossi, un’opera che copia l’omonima rivista, la prima di arte contemporanea in Europa con l’unico scopo di farne arte perché copiare vuol dire accantonare le proprie idee, realizzare il realizzato. Stampata e sponsorizzata dalla MP edizioni di Napoli la tiratura prevista è di 1200 copie. L’opera è stata di proposito incelophanata in una o più pile o chiusa in scatole di ferro; così la rivista diventa scultura pur mantenendone alcuni aspetti essenziali: dalla pubblicità alle lettere al direttore. Zak Manzi. Pagina 24Alle pareti sono esposte, in stampe cibachrome o plotter 50×70, pagine estratte direttamente dalla rivista al cui interno, accanto a recensioni ed articoli di artisti e galleristi che hanno aderito al progetto “Flash Art”, sono stati inclusi anche pubblicità e recensioni di eventi ignari del progetto. Parte integrante della mostra sono state due performance che hanno accompagnato e completato l’intero percorso espositivo. L’allestimento non risponde a nessun criterio logico se non a quello di ricondurre tutto alla firma e quindi all’opera di Zak Manzi.






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L’ultimo numero vero di Flash Art

Ilaria Santucci




Napoli
Zak Manzi – Personale
T 293, Via Tribunali 293
Informazioni: Tel. 081 295 882 e-mail T293@libero.it
Fino al 30 giugno dal martedì al sabato, ore 16 – 20


[exibart]

46 Commenti

  1. “spogliarsi del ruolo di artista creatore, rimanere tale firmando il prodotto altrui e azzerando la propria creatività”….. Questo proprio non lo capisco, anzi posso dire che lo trovo assurdo.Come si può ridurre a zero ciò che l’artista ha sentito, ciò che è vibrato in lui, che gli ha preso l’anima, i pensieri, il cuore? Ciò che ha voluto comunicare? L’arte è una cosa che bisogna rispettare, che deve essere trattata con delicatezza,con amore. Rispettiamo il comunicare dell’artista, il suo voler donare a piene mani, la sua interiorità. Se una persona sensibile mi vuol rispondere lo gradirei. Grazie

  2. Semplicemente rivoltante.
    E non mi riferisco all’articolo.
    Questa mostra è quanto di più mostruoso riesca a produrre l’imbecillità dell’umana natura in questa epoca che ha fatto della memoria un rifiuto speciale.
    Chi ha mandato le sue opere meriterebbe la camera a gas, e questo Zak Manzi dovrebbe smettere di prenderci in giro.
    Ciao, Biz.

  3. definisco anacronista la rivolta contro Zak. Allora cosa avrebbero dovuto dire a Cattelan??? E invece ora è diventate un semideo…

  4. Ma perchè censurate i miei interventi?
    Comunque…me gusta quello che fa questo artista. non è una corbelleria come si possa pensare di primo acchitto. E’ un discorso post dadaista, una sorta di readymade della creatività. Si sottolinea che è la contestualizzazione a creare l’opera d’arte, non l’oggetto ma l’intenzione artistica del soggetto. Basta con questa concezione romantica dell’arte (l’artista come vate e catalizzatore dello spirito del tempo, o dell’ineffabile…). l’arte contemporanea è sempre di più sui concetti relazionali, sul fare arte, sul ruolo dell’arte nell’ambito dei rapporti sociali.
    l’unica critica che si può forse muovere è soltanto che si tratta di cose già un po’ viste, e che quindi hanno poca forza. Appaiono poco genuine e poco sincere. Il discorso di cattelan (copione) è ben più interessante, è un happening dell’/nell’evento artistico.
    Non censuratemi pure questo che altrimenti smetto di scrivere…è davvero seccante!!

  5. Sono estremamente contento che un luogo d’arte come la T293 stia facendo parlare di se. E ne sono contento soprattutto per Paola a cui ne sono legato per amicizia. Quindi qui scrivo in sostanza per fare i miei migliori auguri per un in bocca a lupo (o in groppa al riccio come meglio si vuole) a Paola ed ai suoi artisti, piccoli o greandi che siano.

  6. RISPONDO A MARIA PEZZICA LA QUALE DICE: “COME SI PUO’ RIDURRE A ZERO CIO’ CHE L’ARTISTA HA SENTITO? CIO’ CHE è VIBRATO IN LUI, PRENDENDOGLI ANIMA, PENSIERI E CUORE? CIO’ CHE HA VOLUTO COMUNICARE?” E INFINE AGGIUNGE “L’ARTE è UNA COSA KE BISOGNA RISPETTARE CHE DEVE ESSERE TRATTATA CON AMORE!”.
    INNANZITUTTO NON PENSO CHE QUESTA MOSTRA RIDUCA A ZERO CIO’ CHE è! E CIO’ CHE SENTE L’ARTISTA PERCHè TUTTO CIO’ RESTA COMUNQUE NELL’OPERA MANCA SOLO IL MARCHIO MA L’OPERA RESTA ANZI L’OPERA STESSA ACQUISTA ANCORA PIU’ CUORE E ANIMA PERCHè L’ARTISTA DIMOSTRA DI AMARE TALMENTE TANTO LA SUA CREATURA RINUNCIANDONE LA PATERNITà, PRIVANDOSENE AFFINCHè NON RESTI SOLO SUA, QUESTO è VERO AMORE PER CIO’ CHE SI DICE DI AMARE, L’ARTISTA METTE IN PRIMO PIANO NON SE STESSO MA IL LAVORO CHE LUI STESSO HA CREATO.
    INFINE AGGIUNGO; CHE IO VEDO ZAK MANZI NON COME UN PROFANATORE DELL’ALTRUI OPERA DEL RESTO LO DICE A PRIORI CHE QUESTA NON è FARINA DEL SUO SACCO, DANDO UN UNICO E SOLO NOME AL TUTTO, CHE DEL RESTO, SECONDO ME, è LA COSA MENO IMPORTANTE.
    ANZI CARA MARIA SONO IO A PORTI UNA DOMANDA E SPERO TU MI RISPONDA: COSA CAMBIEREBBE PER TE SE LA “GIOCONDA” FOSSE STATA FIRMATA ZAK MANZI?
    IN BOCCA AL LUPO SIG. ZAK MANZI COMPLIMENTI PER LA SUA OPERA DELLE OPERE

    CARMINE MORRA

  7. Caro Carmine Morra,
    e non sai quanto mi costa questo “caro”.
    A parte il fatto che tutta l’umanità ti sarebbe grata se solo tu avessi la delicatezza di evitare di URLARE….. la differenza che c’è tra Leonardo da Vinci e Zak Manzi è la stessa che potrebbe passare tra la statua crisoelefantina dedicata a Giove da Fidia e l’epidermide del piede di un minatore dopo una settimana di duro lavoro.
    Tu chiedi cosa cambierebbe se la Gioconda fosse firmata da Zak Manzi…
    Beh… probabilmente, se a priori dobbiamo considerare la Gioconda così come la conosciamo, evidentemente la Gioconda sarebbe comunque quello che è.
    Ma Zak non ha dipinto la Gioconda, e non facciamo fatica a crederci.
    D’altro canto anche Zak Manzi resta quello che è.
    E si vede.
    Ciao, Biz.

  8. , Rispondo a Carmine Mora che la “Gioconda” Zac Manzi non l’avrebbe potuta firmare perchè non è vissuto nel 1500 , qualora fosse stata firmata Zac Manzi non avrei mai potuto sapere a chi rivolgere la mia ammirazione difronte a tale capolavoro, invece mi entusiasma rivolgere il mio grazie al grande Leonardo per la gioia che provo nel guardare tale immagine. Io penso che l’artista con la sua opera voglia comunicare, come può comunicare se non esterna il suo personale sentire? Come può comunicare se si nasconde, se si annulla? Io non firmerei mai il quadro di un altro artista perchè avrei timore di impossessarmi della sua anima, della sua interiorità, del rispetto che ogni individuo merita. Ciao Maria

  9. L’identità dell’artista è un furto, un’invenzione in promozione,un gioco di potere finalizzato alla notorietà,l’artista non sei tu.
    L’artista si esprime,tu non ti esprimi.
    L’artista esprime ciò che tu non sai dire,tu non lo sai dire. L’artista ti conosce,tu non ti conosci.
    Osservo spesso gli artisti che esprimono sè stessi,la loro identità,osservo gli artisti di concetto,l’azione comune dell’artista.
    Chi sono se mostro ed amo ciò che non ho fatto,ciò che non ho pensato?

  10. Perché non vi mettete in gruppo? Antonio Possenti, Zak Manzi e Maria Pezzica…fate una nuova transavanguardia. XIAO !

  11. L’artista comunica e commuove anche senza nome. Quante opere di anonimi comunicano ancora? Per esempio gli scultori e i pittori romanici. Di quel periodo conosciamo pochi nomi: Antelami, Wiligelmo, Lanfranco come architetto del duomo di Modena, ma non sappiamo più i nomi di tutti i maestri comacini o cum machinis,(anche qui ci son fiumi di interpretazioni).
    Chi ha affrescato Sant’Angelo in Formis? Chi ha scolpito il portale di Moissac? O il portale di St.Trophime ad Arles? E gli autori dei mosaici romani e bizantini chi sono? Però se li guardi , nonostante alcune simbologie bisogna andarle a recuperare sui testi, ti lasciano senza fiato.
    E anche nel 1400 e 1500 ci sono tantissimi anonimi. Se ne conosce solo l’opera.
    Ma non è questo il punto.
    Prima di tutto fossi un artista e volessi annullarmi sceglierei un altro nome cui affidare la mia opera, ma questo è un fatto di eufonie e gusti personali. Zak Manzi mi fa venire in mente una forbiciona che taglia una bistecca (senza offesa). In secondo luogo la condizione di anonimato non era per scelta.
    Se questo vuol essere un tentativo di sortire ed evidenziare l’omologazione e la sovrapponibilità di certa arte contemporanea, fatta di nomi resi grandi non dall’opera ma dalla chiacchiera, allora è riuscito, anche se è evidente di per sé.
    Il più grande però resta ancora Piero Manzoni, peccato sia morto così giovane e in quel modo (per una stufetta che funzionava male). Adesso da più di trent’ anni ci sono i suoi ripetitori: forse ne è fiero, forse farebbe un’altra rivoluzione e si metterebbe a fare ritratti alle modelle in accademia regalandoglieli, continuando a fare i suoi scherzi ai malcapitati prelati di S. Marco a Milano. Molto più incisivamente dell’incensato Cattelan.

  12. Caro Eta Beta mi è piaciuto il tuo commento dove metti in evidenza la volontà dell’individuo, il rispetto della libera scelta. L’identità dell’artista non è un furto come dice Zak Manzi. Leggo sempre molto volentieri i tuoi commenti di persona colta e intelligente. Spero risentirti presto. Cari saluti Maria

  13. ciò che zak manzi ha voluto esprimere è veramte molto importante ed emozionante in quanto esprime ciò che l’arte vuole essere ma non è. emolto interessante il non autore

  14. Zak Manzi la tua idea è veramente di una originalità artistica unica mi ha entusiasmato tanto e ni congratulom con te e ti seguiro nel tuo splendido cammino. Bravo Zak!

  15. Zak Manzi é finalmente il vero ed unico artista dell’ultimo secolo.Ecco arrivare l’ultima bomba dell’arte.Bravo ZAK.

  16. Ciò che ha fatto Zak, ha trasformato la sua arte nella non arte, riuscendo ad annullarla anche se rimane sempre un’artista pazzesco.

  17. A Biz
    Grazie per il Caro, ma non amo la FALSA CORTESIA!!!
    Questa volta da come ha potuto notare non sto urlando “per il bene dell’umanità” (dispiaciuto se l’umanità si dovesse ridurre solo al MONDO DI BIZ).
    Non sono un artista ma amo l’arte sotto qualsiasi forma e firma.
    Credo che il signor Zac Manzi abbia avuto il buon gusto, l’intelligenza, la prontezza, il merito di riunire opere a lui congeniali che lo rappresentano artisticamente.
    Comunque consideri questa mia risposta una virgola nel mio commento positivo all’OPERA DELLE OPERE (così come l’ho definita), di Zak Manzi.
    Non credo che le risponderò ancora perché ritengo non meriti risposta uno che con tanta leggerezza manderebbe (vedi lettera di Biz del 22/06/01) gli Artisti che hanno ceduto le opere al Manzi alla “CAMERA A GAS” nel caso in cui fosse stato un esempio, il mio de “La Gioconda” è di gran lunga migliore, me lo consenta. Distinti Saluti
    Carmine Morra

  18. Carissima Maria Pezzica,
    il mio semplice esempio, voleva essere solo un esempio semplice.
    Per quanto riguarda la genialità di Leonardo non vi è alcun dubbio e non la si discute.
    Suppongo che un’artista sia artista dentro e scegliendo le opere rappresenta se stesso in ogni caso.
    Ora spetta ad ognumo di noi se accettarlo o meno e non dimentichiamo che per Platone la metempsicosi era la sua linea di pensiero e se in Zak Manzi si fossero reincarnate anime artistiche? (chissà forse anche Leonardo!?).
    ciao Carmine Morra

  19. Daniela da Milano
    Bravo, a un artista che ha saputo mettere insieme opere diverse che presentano nel complesso i suoi aspetti artistici. Viva l’arte contemporanea Viva l’iniziativa no alla monocromia si alla policromia.
    Complimenti ZAK

  20. L’orgasmo estetico lo provo davvero in rare occasioni.
    Lo scritto di Zak Manzi mi ha colpito favorevolmente e mi ha fatto sentire piccolo piccolo.
    Credo, con la più enorme presunzione, di aver compreso esattamente quanto ha scritto Zak, mi è piaciuto molto.
    Ora mi contraddico, altro piacere inusitato quanto sommovente: Zak è un grande uomo. Solo un grande uomo può scrivere ciò che Egli ha scritto.
    Meglio vivere come si pensa, che pensare come si vive.
    Per Eta Beta ho un debole, e qui sta l’orgasmo etstetico.
    Due commenti come i vostri in così breve tempo mi allietano la vita.
    E’ confortante sapere di poter leggere il vostro meraviglioso pensiero.
    Anche questo è Exibart, lo abbiamo visto in altre occasioni.
    Anche quando io non dicevo nulla…. eheheh…
    ciao a tutti, Biz.

  21. Caro Biz mi fa piacere che tu hai capito il commento di Zak Manzi io non ho capito nulla, sarà perchè amo le parole semplici e chiare, quelle che mi fanno capire quello che uno dice. Caro Biz ho letto amarezza nelle tue parole, per te provo affetto e stima e il sentirti privo del tuo sprint mi fa stare male. Ti prego di rispondermi in merito. Grazie. In attesa di risentirti ti invio cari saluti. Maria

  22. La scrivania di Zak,i file nel computer,i suoi plagi,le sue assenze,le sue parole…mi cade l’occhio su un foglio e leggo:
    “E’ strano il bisogno che ho di escludermi,
    di presentare a me stesso un estraneo.
    La mia identità è sola,
    senza di me, senza di me.
    Tutto ciò che comunico non mi appartiene.”
    Lo penso,lo guardo,mi affianco al suo silenzio,al suo annullarsi..da tempo.
    Seguo i suoi spostamenti di pensiero,continuo ad amarlo sinceramente,in lui ho sempre creduto,dal primo giorno,ho vissuto la fatica del lavoro quotidiano,lo sconforto e la gioia, il fallimento e la vittoria.
    E in silenzio continuo,a fianco di Zak Manzi,a vivere le emozioni e le tristezze.
    E vedere i 1200 flash art apocrifi è stata una emozione unica…

  23. Un amico mi ha portato a vedere queste pagine e la polemica su Zak Manzi. Mi sento di dire anch’io la mia.
    Una volta Pasolini, a chi gli richiedeva che cosa significasse un certo particolare in una inquadratura di un suo film, rispose piombando dalle nuvole di non essersi neppure accorto che quel particolare era entrato nell’inquadratura; e che però a questo punto ogni fruitore dell’opera era padrone di attribuirgli tutti i significati che voleva, giacchè l’opera era stata licenziata così dall’artista e, una volta licenziata, apparteneva ai suoi fruitori. “Lector in fabula” insomma, come dice Umberto Eco. Sono d’accordo. In merito alla polemica in questione, trovo che gli artisti i quali consegnano le loro opere a Zak Manzi, affinchè le manipoli (se vuole) oppure le assembli con altre, secondo suo estro, cosicchè illuminandosi l’una con l’altra assumano molteplici significati, agiscano in questa linea della massima “apertura” dell’artista al pubblico dei fruitori, addirittura ad un altro artista visto come fruitore-creatore…..
    E Zak Manzi raccogliendo questa sfida, di “ripensare” le opere altrui, non è per nulla falsario.

  24. Egregio Signor Carmine Morra,
    La mia non era “falsa cortesia”, ma chiamasi “ironia”.
    E, dato che ti servi, in modo peraltro inopportuno, delle categorie della filosofia greca, posso annunciarti che l’ironia è indice di intelligenza, cosa di cui, a quanto sembra, tu difetti alquanto.
    Sei, ovviamente, liberissimo di non rispondermi.
    A giudicare dagli arraffati sproloqui di cui ti servi nella tua comunicazione, credo di poter dire che potrò sopravvivere con estrema facilità anche privandomene.
    Inoltre, vorrei prendermi il lusso di sottoporre alla tua attenzione che l’umanità, purtroppo, non si riduce al “mondo di Biz”; se così fosse il mondo stesso ne avrebbe certamente giovamento. Ma purtroppo al mondo esistono anche persone come te, che solo per assunto appartengono all’umanità.
    A quale categoria lo lasciamo decidere ai posteri.
    Evidentemente, il tuo richiamo alla metempsicosi platonica è il risultato di quanto più erroneo riesce a produrre l’imbutazione nozionistica nell’attuale programmazione scolastica.
    Con grande probabilità avrai conosciuto Paltone in surrogato, certamente leggendolo in traduzione, così come hai conosciuto in surrogato le opere d’arte indegnamente ri-prodotte da Zak Manzi.
    Certo ho mandato alla “camera a gas” gli artisti che hanno concesso le loro opere a Zak Manzi, ma non può passare in secondo piano il fatto che li ho anche, generosamente, definiti artisti.
    Una concessione davvero generosa da parte mia.
    Il resto è un mero furto.
    Addio caro il mio kuros!

    Alla mia dolcissima Maria Pezzica vorrei domandare a quale dei miei messaggi fa riferimento, affinchè io possa risponderle con tutto il rispetto e la deliziosa considerazione che merita.
    In quale dei miei messaggi hai colto amarezza, ovvero assenza di sprint.
    Ti risponderò con grande entusiasmo, lo stesso che provo nel leggere i tuoi interessantissimi interventi.
    Un bacio a tutti.
    Ciao, Biz.

  25. Caro Zak, ho letto un tuo appello disperato sulla rete, ho letto le buone parole di Erika, e allora, nonostante quel che ho detto prima, siccome sono un marziano che si intenerisce col passar del tempo, ti auguro sinceramente di riuscire nel tuo intento, nella speranza (io la vedo una certezza), che l’arte non finisca (anche se in molti la stanno sotterrando, i suoi semi da sotto spingono, bucheranno la terra, si faranno germogli, poi di nuovo pianta rigogliosa). Allora, caro giovane, in bocca al lupo!

  26. A Biz
    Le avevo detto nell’intervento precedente, che non avrei dato più alcuna risposta alle sue performances e sono enormemente dispiaciuto dal doverlo fare, ancora una volta, ma non per diritto, questa mia replica è un dovere!!!dalla quale non posso esorbitarmi.
    Inizio col dirle che non trovo assolutamente giusto che questo spazio per noi fruitori che amiamo l’arte, diventi luogo di discussioni personali e non luogo di arricchimento culturale, quindi io per primo chiedo SCUSA!!! a tutti e principalmente al Sig. Manzi se mi approprio per altri motivi di questa area per rivolgerle un commento su quello che mi ha scritto.
    Carissimo Biz io NON CAPISCO, ancora se sto parlando con un uomo o con una donna, “Biz” mi fa pensare tanto, ai nick name che solitamente si usano nelle chat! per non rivelare la propria identità, ma forse è proprio questo il suo problema? NON CAPISCO, la sua “IRA” nei miei confronti con l’ultima lettera da lei scritta richiamandomi in causa, eppure, non credevo di averla offesa!!! NON CAPISCO come fa a chiamare IRONIA (quello che io continuo a credere che sia solamente falsa cortesia che solitamente è accompagnata dall’imbecillità!!!), perchè se è vero che è legata all’intelligenza, mi permetta, la sua ironia è di fattura davvero molto scadente!!! NON CAPISCO, per quanto riguarda l’esempio di Platone, da me fatto alla Sign.ra o Sign.na Pezzica come esempio semplice semplice; la sua reazione offensiva e inopportuna mi è sembrata davvero fuori luogo. Un giorno se ci dovesse essere, una intera pagina su Platone, spero di rincontrarla magari per commentarla insieme (SPERO SOLO NON OFFENDA ANCHE LUI). NON CAPISCO, con quale autorità dice che io non ho visto i lavori di Zak Manzi, io Sig. re/na Biz se non conosco non mi esprimo. Infine NON CAPISCO, la sua faciltà ad usare parole come “CAMERA A GAS” rivolta agli uomini,agli artisti nel suo caso specifico. Giusto per il bene dell’UMANITA’ che lei miseramente crede di rappresentare, le rammento che molte persone ancora oggi rabbrividiscono a sentirla echeggiare nell’aria, riportandoli a tristi ricordi.
    Quindi concludo rilegga bene prima di inviare quello che scrive e limitiamoci solo ad apprezzare o meno quello che il Manzi ha osato eseguire.
    Carmine (nome) Morra (cognome)

  27. A Donata
    Mi è piaciuto molto l’intervento della Sig. ra/na Donata di Treviglio, la quale, è arrivata nel momento piu’ opportuno, dandomi l’impressione che col suo intervento ricco di contenuti e di spunti, abbia, voluto indicare la strada da percorrere nel commentare un lavoro così stravagante e così affascinante, come lo è per me, quello del Sig. Manzi.
    Carmine Morra

  28. Caro Biz il messaggio che mi chiedi è quello in data 26/06/2001 – Biz. Orgasmo – Leggendo i tuoi messaggi ho capito che sei una persona sensibile, molto dolce, lo sprint dei tuoi messaggi è intelligente e simpatico, necessario per chi ti capisce e in esso ti riconosce, tu sei una persona che può insegnare molto a tutti e anche infondere coraggio.Grazie delle tue belle parole e di avermi risposto. Ciao e cari saluti Maria Pezzica

  29. La cara nostra amica Maria Pezzica è, anzitutto un’artista.
    Invito tutti a conoscere le sue opere, che, con grande umiltà poco lei cita, ma non per questo ne va meno orgogliosa.
    Anche io sono orgoglioso delle opere della nostra cara amica Maria Pezzica.
    La sua concezione tradizionale dell’arte incontra perfettamente la mia stessa predisposizione estetica.
    Lo sento.
    Il mio cambio di intendimento nei confronti di Zak Manzi, dovuto a quanto Egli ha scritto, lo confermo anche qui, forte della memoria che ho nel ripensare al suo ultimo scritto.
    Zak ha espresso poesia nelle sue parole, ha trasmesso il profumo dei fiori che nascono e vivono nell’immaginazione. Una dote davvero rara.
    Io mi ero riprodotto in un gioco dialettico che partiva dalla razionalità. Zak mi ha invece risposto col linguaggio della Poesia, che solo i poeti possono comprendere.
    Il suo verbo è stato gettato in questo Forum senza attesa di risposta.
    Un’argomentazione autosufficiente.
    Ribadisco che il messaggio di Zak merita meglio, molto meglio di come lo hanno presentato.
    Spero che Egli possa vivere come pensa, e lo ringrazierei per questo.
    Ciò che gli chiedo è di non tradire.
    La Poesia, cara dolce Maria Pezzica, è la vita perfetta.
    Zak, ovviamente, non è stato perfetto.
    Ma è stato poetico. Ed io ho voluto ringraziarlo.
    Un fiore profumato a tutti.
    Ciao, Biz.

  30. Caro Biz a te un fiore profumato, il più bel fiore, te lo meriti. Grazie per le tue belle parole. Il rivolgerti a Zac Manzi l’hai fatto nel modo più gentile che nessuno avrebbe saputo fare, ho ragione nel dire che sei una persona degna del massimo rispetto. Spero di risentirti presto e ancora un grazie per la stima delle mie opere e per l’affetto che sento nelle tue parole. Cari saluti Maria Pezzica

  31. Fatto da Cattelan? Ma mi faccia il piacere. Allora Velasquez copiava Caravaggio solo perché entrambi usavano il pennello e giocavano con la luce?
    Suvvia!!!

  32. Bacon diceva che ogni pittore, ogni artista, è un po’un ladro: ruba tutto quel che può rubare.
    Ed è così. Non si tratta di copiare. Anche se è vero che il concettuale è un territorio più difficile e insidioso, appunto perché molti fondano la loro arte sulle trovate, sull’allettante e aleatoria dimensione dell’idea ‘nuova’: è dunque più facile rischiare di non averne a sufficienza, come un giorno capiterà a Cattelan e a quelli come lui.
    Ma questo di Zak è un altro percorso, almeno mi sembra sincero, dopo che ho letto alcune sue cose, è proprio una specie di afasia compositiva, è il suo modo di esprimersi attraverso l’altrui, non una trovata.

  33. Veramente interessante questo lavoro!
    Degno di nota l’allestimento,le innumerevoli copie del Flash Art di Zak Manzi sono talmente tante e disposte ovunque da diventare un vero e proprio “tormentone” come la vera rivista Flash Art.
    Spero Politi abbia avuto l’opportunità di visitare questa mostra e di visionare l’opera…dato che per la prima volta una copia costa più dell’originale rompendo la legge del contrabbando..
    Complimenti a Zak Manzi,giovane ma audace!!
    Carmel Benson

  34. IL PERPETUO PLAGIO
    Casualmente mi ritrovo di nuovo di fronte al tuo articolo e sorrido pensando che, a sua volta, è un plagio. Sai, scrivo molto liberamente. Inconsapevole che ti fosse stato assegnato, scrissi l’articolo al tuo posto. La caporedattrice te l’ho inviò e tu, lo scopiazzasti. Ma i plagi del Manzi sono effettuati da terzi. Ti manca un passaggio. Buon lavoro.

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