Categorie: napoli

fino al 30.VI.2008 | L’impresa dell’arte | Napoli, Pan

di - 20 Giugno 2008
Le mostre del Pan èra Draganovic hanno un che d’insinuante, che fa breccia dopo un primo impatto non particolarmente incisivo. Va da sé che non tutto può convincere in una collettiva (due esempi: Claude Closky e Ubermorgen), ma per tenere il livello uniformemente alto occorrerebbero ben altre risorse rispetto a quelle centellinate a Palazzo Roccella.
Di queste esposizioni, allora, forse non si ricordano bene i nomi, spesso estranei al mainstream prezzemolino (qui fa eccezione Felix Gonzalez-Torres, col suo mitico tappeto di caramelle take-away), però ne resta impressa la filosofia, dipanata secondo un filo logico d’incalzante semplicità. Illustrare senza declamare. Proporre senza imporre. Riflettere senza scervellarsi. E con un tocco leggero e ironico, possibile anche in un cimento così arduo come L’impresa dell’arte.
Lo dimostrano gli 0100101110101101.org, col massiccio battage per il fantomatico monumento alla Nike nella storica Karlsplatz di Vienna. Un attacco al sistema condotto come una guerriglia graffiante e provocatoria, in cui spara a raffica pure Yevgeniy Fiks, vistosi sistematicamente rifiutare dalle biblioteche delle multinazionali l’acquisto del libricino di Lenin sull’Imperialismo. Segno che lo spettro del comunismo ancora atterrisce l’Occidente ultraliberista, che però continua a sfruttarne icone (la “statua vivente” del Che di Christian Jankowski) e utopie, vedi la proprietà privata spiegata ai bambini nel video dell’israeliano Guy Ben-Ner, accampato con tutta la famigliola fra gli stand dell’Ikea.

Più amaro e cinico lo sguardo gettato da Santiago Sierra su un mondo in cui tutto e tutti si vendono, dalle prostitute disposte a farsi ricoprire di poliuretano espanso alle 396 donne che, nel buio dell’ex Casa del Popolo di Bucarest, ripetono ossessivamente “dammi un soldo”. Una monetina che Susanne Bosch esorta a devolvere a progetti socialmente utili nell’iniziativa Centesimo avanzato, ascrivibile al segmento interattivo e vagamente umanitario del concept: l’apicoltura dei finger, che in un tripudio di fiorellini si chiedono se non sia più remunerativo e gratificante produrre miele invece di capolavori; o l’invito a scommettere in loco e on line su uno degli agli selezionati da Shu Lea Cheang.
Rocciosamente materialista, la mostra sconfessa e ridicolizza ogni romantico tabù sul rapporto arte-denaro, di contro enfatizzato e mistificato da un mercato incline al sensazionalismo con troppi zeri. Sbeffeggiato nella sua lettura più corrente e popolare dalle foto di Tadej Pogacar o gonfiato fino a scoppiare nel supermercato dove s’aggira freneticamente Roxy In The Box, che nella videoinstallazione KitaKKatt mette alla berlina la bulimia collezionistica. La nevrosi accompagna anche Danica Phelps, la quale annota meticolosamente le proprie spese accostando colorati codici a barre all’immagine dell’oggetto acquistato.
Altro nodo cruciale è la possibilità per l’artista di capitalizzare le proprie idee, non tanto confidando nel mecenatismo, quanto facendosi imprenditore di se stesso. Velleità che talvolta cozza contro impedimenti oggettivi, com’è accaduto al succitato Jankowski che, per racimolare i quattrini necessari per un nuovo e ambizioso progetto grafico, ha tentato un autarchico e fallimentare fundraising alla roulette dei casinò.
Conclusione: ieri come oggi, kunst=kapital. Capitale come la “Bibbia” di Marx (che Jean-Baptiste Ganne illustra capitolo per capitolo attraverso una serie di 48 scatti a tema). Capitale umano e sociale. E capitale come pena, giacché tentare di fare arte in determinati contesti equivale a un eroico suicidio, un atto di follia per sognatori. E il Pan pare messo lì apposta per ricordarcelo.

articoli correlati
Interessi zero! alla Galleria Civica di Trento

anita pepe
mostra visitata il 16 maggio 2008


dal 16 maggio al 30 giugno 2008
L’impresa dell’arte – The Enterprise of Art
a cura di Julia Draganovic
PAN – Palazzo delle Arti Napoli – Palazzo Roccella
Via dei Mille, 60 (zona Chiaia) – 80121 Napoli
Orario: feriali ore 9.30-19.30; festivi ore 9.30-14; chiuso il martedì
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3,50
Catalogo Electa Napoli
Info: tel. +39 0817958605; fax +39 0817958608; info@palazzoartinapoli.net; www.palazzoartinapoli.net

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Contemporanea Parma: intervista alla curatrice Simona Pizzetti

Fino al 21 luglio 2024, Palazzo del Governatore sarà il fulcro di “Contemporanea", rassegna curata da Simona Tosini Pizzetti

18 Luglio 2024 0:10
  • Arte contemporanea

18 artisti internazionali per l’aeroporto John F. Kennedy di New York

L’aeroporto JFK di New York diventa un museo d’arte contemporanea: 18 artisti internazionali, tra cui Barbara Kruger e Laure Prouvost,…

17 Luglio 2024 17:10
  • Progetti e iniziative

L’estate dei festival: Elba Book, dieci anni di libri e diritti umani

Arriva l’estate e tornano anche i festival: oggi vi presentiamo Elba Book, il festival che porta all'Isola d'Elba l'editoria indipendente.…

17 Luglio 2024 15:57
  • Arte contemporanea

I passanti diventano monumenti: le figure anti-eroiche al centro del progetto di Julian Opie per Milano

In Piazza del Quadrilatero è arrivata l’installazione Walking in Milan, promossa da Portrait. Otto monumentali sculture site-specific in una corte…

17 Luglio 2024 15:51
  • Archeologia

I reperti del Museo Egizio di Torino vanno in mostra a Forte dei Marmi

Gli Egizi e i doni del Nilo: al Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi, una mostra con 24 preziosi…

17 Luglio 2024 13:00
  • Progetti e iniziative

Demanio Marittimo 2024, sulla spiaggia di Senigallia si parla di arte e architettura

Sulla spiaggia di Marzocca di Senigallia torna per la quattordicesima edizione la notte dedicata all’architettura, alle arti e al design:…

17 Luglio 2024 11:50