Una mostra per tutti: ecco quello che si propone l’Associazione 3 febbraio, protesa ad avvicinare il mondo dell’arte all’immigrante, al turista di passaggio, all’intellettuale, allo studente, fino anche al venditore ambulante e al disoccupato. Arte per comprendere, per capire le differenze culturali fra un paese e l’altro, fra un continente e l’altro. Ma soprattutto, la possibilità di unire i linguaggi più disparati in un’unica matrice, onnicomprensiva, quella, appunto dell’Arte.
L’espressione di sé e del proprio mondo, rapportata alla cultura degli altri. In questa realtà vediamo collocarsi le opere di pittura di Jeanne Tunberg , artista americana dalle origini cinesi, presso il Caffè culturale Intra Moenia. Eccoci trasportati, dunque, nella West Coast americana, tra il ricordo di Kerouac e della musica Pop, l’America di Ginsberg e di Neal Cassidy, un’America fatta di una patina di valori dietro i quali si celano i mali della società moderna, dal capitalismo al consumismo di massa. Anche l’arte non è esente da questi mali, dalla mercificazione dell’opera, dalla serialità dell’atto creativo, la realtà malata che traspare dai mille colori di un’America, apparentemente resa più vicina da Tv, Cinema e giornali.
La Tunberg rievoca i colori, le forme, di un mondo perduto, ma sempre presente, come un’ombra che insegue l’oggi in tutte le sue forme. Tutti sono invitati alla mostra, soprattutto se si ha voglia di immergersi per un po’ in questo concentrato favoloso ed esaustivo di cultura e controcultura americana.
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