Un lunghissimo edificio a pianta rettangolare, misurante seicento metri in lunghezza e centocinquanta in larghezza (!), composto da cinque corti in linea di cui una, quella centrale, avrebbe dovuto accogliere una chiesa caratterizzata da quattro navate disposte a forma di “X”. In effetti l’edificio non ha mai funzionato secondo il complesso programma distributivo predisposto da Ferdinando Fuga nel progetto originario: l’Albergo dei Poveri può considerarsi un’architettura interrotta. Il Palazzo fu destinato ad accogliere un ospizio per i poveri di tutto il Regno. Era in grado di ospitare fino a seimila indigenti, cui veniva assicurato un tetto, del cibo, vestiario ma anche istruzione e formazione professionale.
Nelle sale rese disponibili da un minimale restauro conservativo è allestita una mostra documentaria. La mostra è divisa in tre sezioni: la storia del monumento, la descrizione delle attività che in esso si svolgevano e gli interventi di restauro.
vincenzo borriello
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Come è possibile lasciare inutilizzato un manufatto così imponente e così inutile?
Pensate quante associazioni benefiche di volontariato, culturali, sportive..... potrebbero trovarvi una sede decorosa ed operosa per il bene della città.
Cara Lalla, ti do ragione per quello che hai scritto e ti chiedo se tu, per caso sia parente di un Prof. Ludovico Solima, napoletano, esperto di Marketing dei Musei...?
Bene ... apriteli questi spazi !!! fateci visitare le migliaia di magnifici edifici di cui l' Italia e ricca; educhiamo il pubblico a guardare anche lo spazio, l' edificio, come opera d' arte
essendo amante dei monumenti,soprattutto quelli di napoli,vorrei che questo bel palazzo acquisti il suo splendore con interventi di restauro.Non e'giusto lasciare un meraviglioso monumento in questo stato di degrado,e'una vergogna tutta italiana.