Categorie: napoli

fino al 31.III.2006 | Mat Collishaw / Tim Rollins & k.o.s. | Napoli, Galleria Raucci/Santamaria

di - 14 Marzo 2006

Rimanere in equilibrio tra primo e secondo piano, gettando nella Storia uno sguardo strabico. Non è facile, ma Mat Collishaw (Nottingham, UK, 1966) ci riesce, con eleganza, gusto, misura. Delicate e innocenti sono infatti le fotografie che, nello spazio A della galleria, immortalano bambini assorti e graziosi come idoli vedici, senza che l’odore dell’India sia viziato dai miasmi di un terzomondismo più da etologi che da antropologi. Luci calde, dorate e bronzee, irrorano sguardi limpidi e dignitosi, curando di non sbattere troppo sui caravaggeschi vestitucci da poco, anche perché l’indigenza di oggi potrebbe essere figlia dell’opulenza coloniale di ieri, quando i ricchi amavano appendere, quasi a proseguire le tappezzerie floreali, paesaggi vaporosi e pieni di luce, qui relegati sugli sfondi. Una Natura decorativa formato salotto Chippendale, che sedimenta nell’elaborato intaglio dello “specchio magico”, dove lo svanire della colomba illusoriamente materializzata dal flat screen lascia lo spettatore alle prese col gioco ingannevole della visione di se stesso. La patina antiquaria, condita dall’amore per un luminismo seicentesco e olandese, torna nella videoscultura ispirata a Bolle di sapone, nella quale il più fiammingo dei dipinti di Jean Siméon Chardin finisce, un po’ ironicamente, col diventare un dagherrotipo animato con tanto di sommesso cicalino carillonesco. L’allestimento calibra armoniosamente le diverse proposte di una ricerca che, da tempo, esorta ad una percezione anticonvenzionale, introducendo nella memoria codificata dell’immagine l’elemento perturbatore, senza tralasciare i valori estetici.
Rifiuto degli schemi preordinati e raffinata erudizione s’intrecciano ancor più strettamente in Tim Rollins (Maine, 1955), impreziositi e inaspriti dalla matrice etico-civile e dalle coraggiose motivazioni politiche che hanno originato i laboratori dei k.o.s. (kids of survival), kunstwerke per ragazzi provenienti dalle realtà disagiate della “più grande democrazia del mondo”, dove però il diritto all’istruzione e alla bellezza non è propriamente uguale per tutti.

In queste falle del Sistema si insinua, metodica, paziente e soprattutto eccellente, la fatica di questo “maestro di strada” (e di vita), mentore di una didattica che è non solo rivendicazione di riscatto ed emancipazione, ma discorso culturale tout-court, e dei più alti. Imbevuto di un sapere europeizzante, con lenta scrupolosità Rollins accompagna il gruppo nell’analisi di materiali impegnativi da trasformare in opere d’arte, siano essi testi letterari o musicali. Proprio le sette note ispirano i quadri nello spazio B, dove un’elegante scelta storica propone, accanto alle ultime realizzazioni, un ciclo “di repertorio” ispirato al Winterreise (Viaggio d’inverno) di Schubert, in cui le note del lied romantico progressivamente si rarefanno nella soffice calma del bianco. Brillanti e ispirati alle bandiere internazionali, invece, i colori che comunicano lo studio sulla Missa in tempore belli di Franz Joseph Haydn, con geometrie memori del costruttivismo russo – tanto per restare in tema di rivoluzione – che s’affrontano sui fogli della partitura settecentesca. Esiti imprevedibili, che sconfessano tanto la presunta inclinazione figurativa adolescenziale, tanto le sentenze inappellabili di un classismo fautore dell’immobilismo sociale e, peggio ancora, intellettuale.
Di contro, Tim Rollins e i suoi kids dimostrano che, se proprio l’arte non salva il mondo, almeno rende liberi. Di usare la propria testa.

anita pepe
mostra visitata il 1 marzo 2006


fino al 31.III.2006 – Mat Collishaw / Tim Rollins & k.o.s.
Galleria Raucci/Santamaria, Corso Amedeo di Savoia 190, 80136 (quartiere Stella-San Carlo Arena). Tel. 081.7443645; fax 081/7442407. E-mail: raucciesantamaria@interfree.it  –
 Orari: dal martedì al venerdì 11-13,30 e 14,30-18,30; sabato 10,30-13,30

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Alessandro Roma, vestirsi di paesaggio: intervista di Lorenzo Balbi all’artista

In occasione della sua mostra al Museo Civico Medievale di Bologna, Alessandro Roma parla con Lorenzo Balbi delle idee di…

20 Dicembre 2024 16:26
  • Arte contemporanea

Momentum 2025: suoni ed ecologie oltre l’umano, per la Biennale norvegese

Alla scoperta della 13ma edizione di Momentum, la biennale d’arte contemporanea dei Paesi Nordici che si svolgerà in tre suggestivi…

20 Dicembre 2024 13:29
  • Mostre

Dressed to Leave This World, l’ultima mostra di Peres Projects a Milano

È il nostro ultimo giorno su questo mondo, cosa c’è da perdere? Chiude i battenti, a Milano, la galleria Peres…

20 Dicembre 2024 12:22
  • Arte contemporanea

Pinault Collection, le mostre del 2025 a Venezia: gli artisti protagonisti

Il 2025 della Pinault Collection sarà dedicato alla rappresentazione del corpo umano, con le mostre di Tatiana Trouvé e Thomas…

20 Dicembre 2024 10:49
  • Attualità

Note per una poetica del disarmo: l’armonia dell’arte per riscoprire la pace

In un’epoca di squilibri tanto esistenziali quanto tecnologici, riscoprire la dimensione armonica e profondamente polifonica dell’educazione all’arte potrebbe salvarci la…

20 Dicembre 2024 9:47
  • Mostre

L’incomunicabilità dell’essere: “Safety Exit”, la mostra di Wang Jingyun a Venezia

Dal 30 novembre 2024 al 18 gennaio 2025, uno sguardo contemporaneo sull’irrequietezza umana alla galleria Marina Bastianello di Venezia

20 Dicembre 2024 0:02