La vita, la condizione umana, la paura che il domani possa essere solo peggio del presente. Queste le affioranti riflessioni celate dietro le nuove opere dell’artista svizzero Fabian Marti (Friburgo, 1979), in mostra da Fonti in un percorso metaforico che indaga le contraddizioni esistenziali del nascere. Un uovo, soggetto attraverso il quale l’artista riesce a riassumere il potenziale del non-accaduto, il preservare uno stato di silenzio e di quiete alla ricerca di una assoluta sacralità . Un elemento perfetto rappresentato nelle sue forme da contorni indefiniti eppure percettivamente netti e distinti. Contorni fragili di protezione, equilibri da preservare e custodire perché difficile rimetterli insieme, una volta distrutti.
Fabian Marti, Folly of being
Il lavoro di Marti si riconferma attento ai grandi temi contemporanei con uno sguardo pessimistico rivolto a un futuro senza uscita, sempre più devastato da indifferenza e degrado. Anche gli dei non ascoltano più le preghiere, in questo scenario rovinoso nel quale l’unica salvezza sembra essere il non-essere, il non-divenire. «Oggi il paradosso è che il vitalismo è morto. I poeti sono catturati con una serie di immagini da un lontano futuro. Tocca l’occhio delle loro menti e attraverso i loro surrogati l’atto di estinzione trascendentale filtra fuori» scrive Paul J. Ennis nel contributo critico alla mostra, sottolineando la dimensione fluttuante delle opere in uno stato di inesistenza. Nella follia del nascere, l’idea di non esistere affatto e il desiderio di estinzione prevalgono su una logorante vita non-vita.
In esposizione, nove photogram montati su alluminio, tecnica nella quale l’artista si riconosce, riuscendo a unire digitale e analogico nell’uso di una lavorazione anacronistica per mostrare lavori contemporanei. Tecnica che permette di congelare la bellezza dell’attimo in cui la libertà coincide con un eterno stato di quiete e costrizione, cercando la chiave per affrontare l’oscurità , in attesa di intravedere la luce di risposte che risiedono, da sempre, nella profondità della coscienza ma che l’uomo ha dimenticato.
Tiziano Manna
Mostra visitata il 13 luglio 2018
Dal 20 maggio al 31 luglio 2018
Fabian Marti, Folly of being
Galleria Fonti
Via Chiaia, Napoli
Orari: dal lunedì̀ al venerdì, dalle 11 alle 14 e dalle 16 alle 20
Info: info@galleriafonti.it