Un trittico – una delle novità del lavoro di Lista – è la prima opera che ci accoglie nei nuovi spazi della Galleria a Chiaia: si tratta di un vagone ferroviario con destinazione sconosciuta che dà il titolo alla mostra e da cui può iniziare il nostro viaggio. Il viaggio, in tutte le sue declinazioni, è infatti il tema su cui si è concentrato l’artista le cui opere, segni incisi, leggeri ed efficaci, realizzati per sottrazione e con la personalissima tecnica del “rovesciamento” del supporto, suggeriscono l’idea , a cui fa riferimento nell’opera Estinzione, di un dinamismo eracliteo secondo cui tutto è in perenne movimento come la materia nei suoi diversi stati. Che sia fisico, mentale o spirituale “un viaggio comincia sempre con il primo passo” e sono proprio dei passi quelli segnati nell’opera Salto nel vuoto, in cui le orme di un uomo e di una donna si interrompono davanti ad un baratro, il vuoto, il luogo della contemplazione, “l’intervallo necessario” di cui parla Gillo Dorfles; per la prima volta appare un segno della presenza umana, spesso evocata ma mai mostrata. Innovativo anche l’uso della trasparenza attraverso cui mette in relazione lo spazio “sovratemporale e sovrastorico” dell’opera e quello fenomenico, reale, con cui l’opera è in contatto.
Questa volta, accanto al collaudato vetro visarm ,l’artista, come supporto delle opere adotta il cristallo, più leggero e in netto contrasto con le cornici in ferro, create appositamente per i nuovi lavori che invece si conformano alle consuete dimensioni (100×120 e 120×100). Il cristallo gli permette anche di ottenere una maggiore trasparenza e lucidità che crea una migliore superficie specchiante attraverso cui il pubblico entra a far parte dell’opera. In questa mostra curata da Antonello Tolve, lo spettatore è in limine, letteralmente sulla soglia, alla giusta distanza che gli permette di incontrare l’opera e di coglierne le suggestioni che lo rimandano ad una dimensione “altra.”
Le immagini “silenziose” delle cassette postali in Ogni cosa al suo posto ed il profilo dei libri che tanto rinviano allo skyline di una metropoli in Qualcosa da leggere conducono ciascuno ad un percorso mentale diverso tranne che per i titoli, formulati dall’artista – come egli stesso ammette- per agganciare lo spettatore al proprio mondo.
Tra le molteplici vie di fuga dalla realtà, infine, non poteva mancare un omaggio a Joseph Beuys, punto di riferimento centrale nella ricerca artistica di Lista, presente nell’opera Lascia Passare in cui l’immagine posteriore di una jeep d’epoca con croce rossa ci proietta in un percorso a ritroso nel tempo.
Pier Paolo Lista si muove dunque tra la fragilità del vetro e la consistenza della realtà, tra il dinamismo dell’azione e la pacatezza dell’osservazione, tra passato e presente. Le sue opere, ancora una volta, ci conducono al suo viaggio virtuale che stimola ed immerge lo spettatore in una sensazione di “spaesamento” e di rarefazione del reale.
Ilaria Tamburro
dal 18 settembre 2013 al 31 ottobre 2013
Pierpaolo Lista
Unknown Destination
Dino Morra, Arte Contemporanea
vico Belledonne a Chiaia, 6
80121 Napoli
Info: dinomorraartecontemporanea.eu
morra.dino@gmail.com