Ogni riferimento a fatti e persone
è puramente reale, ma in questo racconto visivo di Donatella Di Cicco (Napoli, 1971) i toni
autobiografici scorrono nei titoli di coda. Molto visibile segretamente
nascosto, film
che ha vinto nel 2009 i premi Vela d’Oro e Avanti! al 27esimo Bellaria Film
Festival, è il terzo appuntamento di Spot, focus sui giovani autori campani a cura di
Eugenio Viola e Adriana Rispoli.
Il film narra – con eleganza e
scevro da sentimentalismi – una storia di unioni familiari spezzate, dove la
solitudine agisce come motore, creando nuove relazioni fra i protagonisti visibili
e quelli solo descritti, frammenti di persone che si creano nella mente dello
spettatore grazie al tono descrittivo della narrazione. Voci e rumori in presa
diretta entrano nella giornata qualsiasi di un uomo rimasto vedovo, le sue
abitudini, le fissazioni sul tenere ordinata una casa dove è forte la presenza
intangibile della donna andata via.
Negli oggetti, nelle foto del
passato, nei souvenir delle vacanze emerge dagli occhi registici della figlia
un senso di distacco maturato dalla perdita, ma non per questo privo di
emozioni, anzi alle volte “l’immagine di sua madre è così limpida che
impiega un po’ a realizzare che è solo un ricordo. Altre volte è così assorbita
dal quotidiano che le sembra non sia mai esistita, se non in quella fotografia
sorridente sul comodino“. Sono le “persone fatte di fotografia” che danno vita a un mondo
parallelo e rivivono specularmente nel film di famiglia, format a cui Di Cicco
si ispira, costruito con un montaggio discontinuo, dai colori accesi e sfalsati
dal tempo, inseriti in sequenza con il presente.
Due momenti, ieri e oggi,
giustapposti nel film scorrono via sull’asfalto dell’autostrada che porta la Di
Cicco da Napoli in Ucraina. Un viaggio per incontrare una ragazza che in realtà
ha conosciuto attraverso fotografie e videocassette raccolte in dieci anni da
Vera, la madre.
La storia di Vera e di sua figlia
Halina si intreccia ora con quella dell’uomo e dell’autrice, si riassume nella
lontananza fisica e il legame tra le due donne è rafforzato attraverso la
pellicola di innumerevoli vhs che Halina manda puntualmente alla madre in
Italia, informandola sulla sua crescita. Halina canta, scherza, ha anche
imparato l’italiano per parlarlo con Vera quando tornerà.
Un dittico per immagini è nella
project room del Madre, in parallelo – senza sonoro – la mente palleggia fra la
storia dell’uomo e di Halina, ricreando quell’intimo circuito personale.
Funzionale alla riflessione dello spettatore sono alcune fotografie, fogli
sparsi a presa libera per guardare, leggere i pensieri scritti nel film senza
un ordine stabilito. Tra queste emerge Halina, cresciuta talmente tanto da
sfuggire all’occhio dell’obiettivo della macchina e per questo privata dei
piedi. Allora “potrebbe essere cresciuta all’infinito”, come il senso di umanità che lega
questa vicenda.
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mostra visitata il 16 aprile 2010
dal 16 aprile al 10
maggio 2010
Donatella
di Cicco – Molto visibile. Segretamente nascosto
a cura di Adriana Rispoli e
Eugenio Viola
MADRE – Museo
d’Arte Donna REgina
Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) – 80139 Napoli
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-21; sabato e domenica ore 10-24; martedì
chiuso
Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì ingresso libero
Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
[exibart]
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