In un periodo come quello attuale –spesso superficiale dal punto di vista dei contenuti– un discorso attorno ai valori e alla storia dei complicati rapporti razziali statunitensi appare una scelta sensibile e vigorosa. Se a farla poi è un giovanissimo artista nero, Rashid Johnson (Chicago, 1977)…
La mostra, fin dal titolo scelto, Young Gifted and Black, si presenta come una personale rilettura di brani musicali divenuti veri e propri modelli di valore per la popolazione afroamericana. Un primo punto di riferimento è, infatti, la musica di Nina Simone. L’altro è il romanzo di Chinua Achebe, fonte d’ispirazione per due opere in mostra: Trown by Chinua Achebe, realizzata gettando dal quarto piano una vecchia sedia artigianale, e The man of the people, che si presenta come reimpiego di uno dei romanzi più noti dell’autore nigeriano.
Entrambe le opere mettono subito in risalto il concetto di distruzione, di atto di forza. L’artista distrugge gli oggetti, come in una performance liberatoria. Poi li ricompone. Il risultato finale appare fondato sul principio della contraddizione, dell’irrazionalità. Nei suoi oggetti, come nella storia, le grandi fratture restano, nonostante i tentativi di risanarle.
Altro fenomeno culturale da cui muove l’artista è quello del graffitismo. Un’arte di matrice nera, portata qui alle ultime conseguenze: Johnson esegue con lo spray la scritta Young Gifted and Black su un grande telo di cotone. Nelle due opere intitolate Death of a break-dancer, ricopre d’oro e nero dei fogli di carta sui quali aveva precedentemente distribuito schegge di vetro. Il risultato sono delle chiazze sufficientemente dinamiche per attivare l’immaginazione.
Girato all’alba di una burrascosa giornata di novembre, Vulcano è un video che coinvolge. Per quell’atmosfera di tensione e di attesa tutta giocata sul variare delle condizioni di luce. Lo stile è essenziale. La scena è dominata dall’artista, ripreso in primo piano al centro. La sua solitudine evoca un clima di raccoglimento e di meditazione. L’alterazione della luce naturale diventa lo spunto per comunicare uno stato d’animo: si aspetta il sorgere del sole. Decidere poi che la luce è la speranza, il divino, o altro, ha poca importanza.
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