Ventiquattro ritratti dell’estroso fotografo David LaChapelle sono esposti a Capodimonte, in contemporanea con la mostra storica Tiziano e il ritratto di corte da Raffaello ai Carracci. Perfetto paradigma della con-fusione culturale del nostro tempo. Il parallelo tra il genio di Pieve di Cadore e l’esuberante americano si basa sulla comune predilezione per il ritratto. Tiziano, pittore di corte celebrato e protetto da sovrani e pontefici, possedeva una visione ancora umana e reale della rappresentazione. I suoi ritratti sono scandalosamente realistici, i soggetti vengono raffigurati con tutto il passato di lusso, vizio e depravazione, impresso nelle fattezze del viso. Il grande artista del Rinascimento non se ne faceva un problema: ed ecco consegnato ai posteri un ritratto del Doge di Venezia con il naso rosso e l’occhio lucido, che testimoniano il suo eccessivo amore per il vino. Ma come può esserci oggi una colta riflessione sull’iconografia del ritratto se nella nostra epoca il concreto sembra svanito? Se i potenti dell’era postmoderna non riescono neanche a nascondere il vuoto che circola dietro le loro idee? LaChapelle costringe il corpo a significare. Ma a significare segni che, propriamente parlando, non hanno senso. Ogni rassomiglianza svanisce. Ogni rappresentazione è assente. LaChapelle si limita a ricoprire il corpo di apparenze, illusioni, trappole, parodie animali, simulazioni rituali. Non per dissimulare, né per rivelare chissà cosa (desiderio, pulsione), ma per puro gioco.
Il cattivo gusto diventa trash quando l’autore è inconsapevole. Il kitsch mira invece ad essere elevato, ricco. Nella preoccupazione di esserlo, tenta l’annientamento di tutto ciò che è basso, volgare, con l’effetto di essere ciò che non è. Il camp è invece il trash che si fa consapevolezza, ma si spinge troppo in là nel gioco e perde la sua spontaneità , prerogativa ad esempio della comunità gay d’oltreoceano.
Il ritratto di Madonna con l’aureola di luce vortican
In questi ritratti c’è la simulazione totale, il più falso del falso, il segreto dell’apparenza come segno vuoto che esprime l’anti-solennità , l’anti-rappresentazione. Sociale, religiosa o artistica. Ma la capacità di rimescolamento di La Chapelle è geniale, le masse vorrebbero imitare queste icone dello star system, lui è riuscito a imitarle rimanendo perfettamente sé stesso, con uno stile che si fa marchio inconfondibile. Se per il credo della mediocrità che governa la nostra estetica, tutte le cose che ci circondano non possono che ricadere necessariamente in uno dei due settori contrapposti: brutto o bello, alto o basso, culturale o sottoculturale, LaChapelle ha dimostrato che si possono mescolare cultura alta e bassa con risultati credibili. A tal punto che anche Hillary Clinton lo ha chiamato per un ritratto ufficiale (che tuttavia è il più banale). Per questo i modelli stilistici non lo riguardano, l’artista mixa pittura scultura e architettura in uno modo tutto suo. Che seduce proprio perché infimo: l’apparenza pura che seduce per un eccesso di irrealtà .
articoli correlati
La Chapelle in mostra a Bologna
Le sue foto fanno scandalo a Palermo
maya pacifico
mostra visitata il 14 aprile 2006
Il Chinese Textile Centre è il nuovo centro culturale di Hong Kong che promuove la millenaria tradizione tessile cinese, con…
A Vienna sono numerosissime le esposizioni da visitare tra dicembre e gennaio. Ne abbiamo selezionate cinque da non perdere, tra…
Il 2024 ha rivelato che nel design i progetti piĂą sorprendenti sono quelli in grado di rendere la creativitĂ un…
Una nuova Digital Fellowship del programma di arte contemporanea di Pompeii Commitment: Marianna Simnett reinterpreta il mito di Leda dalla…
Manufatti della cultura materiale, opere d’arte, documenti fotografici e materiali editoriali, poesia, progetti di design e di architettura: il "disponibile…
La cittĂ tedesca di Chemnitz sarĂ capitale europea della cultura del 2025, insieme a Gorizia e Nova Gorica: il programma…
Visualizza commenti
Dopo i Psudo intellettuali "meridionalisti" chiagnazzari (piagnoni) che per decenni hanno imperversato nell’ambiente napoletano,dando le colpe dei mali del sud,in particolare di Napoli, anche alle scope del ripostiglio. Abbiamo i critici in salsa piccante che in un brodino esterofilo criticano tutto ciò che in questi ultimi anni si cerca di fare a Napoli. Dove regnava il deserto in relazione a istituzioni pubbliche che si interessassero di arte Moderna/contemporanea. Ma amo molto la critica è il sale della democrazia. Forse dovremo fare come i francesi o altri popoli europei che amano di più il proprio paese. Sono nati i primi germogli di piantine delicatissime che vanno curate con passione e dedizione. Credo che i semi sono stati gettati e presto vedremo altri frutti .Ne sono sicuro. Un saluto affettuoso.
la solita esterofilia dei provinciali... davvero disTicevole (a proposito, prima di fare i maitres Ă penser, ripassatevi un po' grammatica, sintassi e ortografia)
AH Beh! Se il MADRE vi sembra uno spazio contemporaneo per l'arte contemporanea...... forse può sembrarlo a chi non ha mai messo piede fuori dall'Italia e a Roma aspetteremo ancora decenni per vedere il museo di Zaha Hadid....
Fateci sapere cosa pensate?l'avrete pure un'opinione?Ho vi limitate a fare le maestrine?Siete capaci di assumervi e mantenere un'opinione?
Sbagli proprio se pensi che l'obbiettivo della mia polemica come al solito sia il Sud, qui il sud non centra niente. A Napoli si sta facendo sicuramente più che a Milano o a Torino o Bologna, che dormono da anni, non c'è dubbio...Io sto dicendo che l'ITALIA è indietro di 20 o anche 30 anni rispetto agli altri paesi europei . E questo per colpa di una classe politica, tutta senza eccezioni, cieca e sorda alla cultura e al contemporaneo e a qualsiasi cosa rappresenti un progresso in qualsiasi campo.. ecco perchè ci mettono l'ARTE in metropolitana.. sono le metropolitane che dovevano essere fatte 20 anni fa, come in altre città d'europa dove esistono e funzionano da sempre.. da noi, invece, non sono ancora finite, e allora ci mettiamo l'arte, così fa notizia...
Maya Pacifico, con queste parole dimostri tu 20 anni di arretratezza nella valutazione dei fatti. Non aspettavamo te per capire che l'Italia ha un percorso "economico" molto più lento di una londra o di una new york. Il tuo discorso sull'arte in metropolitana a napoli, con il fine di fare solo "notizia" è molto riduttivo soprattutto se fatto da una persona che si impiega nell'arte e per l'arte.
Anche se molti si sono arricchiti con quell'operazione "metrò" sicuramente l'arte sta entrando negli occhi di milioni di persone ogni giorno e non è poco. Non pensiamo solo al retrò...au derriere...aux culs...
Rimango perplesso, ma almeno sei una delle poche a mettersi in gioco su questo sito. Il resto non ha neppure il coraggio di sbilanciarsi in una discussione con noi postillatori.
Non è mica vero cio' che dici!Pensi veramente che all'interno dei gruppo dei conservatori in materia di libertà "espositiva" tutti gli artisti sarebbero ben accetti?Ho i miei dubbi in proposito se permetti!Non credo nell'indistinzione delle responsabilità !Tutti i politici sono tutti uguali!Mah?L'operazione Metro' ha un'aspetto affascinanante mostrare nelle opere in un luogo solitamente ameno.Ricorda anche che per il passato Anni 70 ,più di un artista non voleva musealizzarsi.Li riteneva luogo di esposizione del passato! Forse potremmo parlare di quegli artisti spariti dal panorama artistico Napoletano come i CIRCUMVISIONISTI :Avanguardia napoletana negli anni del fascismo (1928/31) _Edizioni CUEN -Scritto da Matteo D'Ambrosio(autore) e con la "sponsorizzazione dell'Istituto Universitario "Suor Orsola Benincasa-
Artisti dimenticati:C.Cocchia,G.Peirce,Fillia,M.LeporeL.Pepe Diaz,De Rosa,Paolo Ricci,G.Dottori,Carlo e Ciro Bernari ,A De Ambrosio ,V.Roberti.Sarebbe interessante recuperarli per determinare un percorso dell'arte moderna/contemporanea a Napoli.
Oppure riportare alla luce tutti i movimenti dagli anni 50 in poi!Sarebbe un modo di contribuire in maniera fattiva allo sviluppo culturale della nostra città oggi che tutto ferve.Fotografiamo le opere del metrò se vanno degradandosi.Spingiamo l'accademia di belle Arti ad attivarsi a proposito di una realtà giovanile d'avanguardia.Un saluto affettuoso.
non voglio passare per quella cattiva, inacidita e sempre pronta a distruggere quello che che c'è di propositivo, ma non mi va neanche di essere nel coro degli intellettuali sempre pronti ad applaudire all'
"evento" confezionato, Questa supina accettazione di tutto quello che viene dall'alto, la trovo stomachevole... come anche l'eterno consenso intorno ai soliti grossi nomi... ma veramente pensate che l'installazione con le vecchie scarpe in metropolitana faccia felice qualcuno, abbia migliorato la vita o la giornata di chi ci passa tutti i giorni, non c'era davvero niente di meglio? Avete provato a chiedere alla gente che ne pensa? Non c'è niente da fare ... di questo passo ci meriteremo altri 20 o 30 anni di Bonito Oliva e Cicelyn e di quello che piace a loro....
Vecchie scarpe/nuove scarpe che argomenti sono?Quale sarebbe L'ARTE?Quelle in cui la tecnica è pregevole?Ma di cosa stiamo parlando dei carciofi al mercato?Miei cari a questo punto depongo le armi.Non proseguo ,non ne trovo il motivo.Fare tutta una minestra senza differenziare:Problematiche sociali e quant'altro:Rimango perplesso e stupito!Non investo oltre le mie energie.Lascio perdere e ringrazio quanti anche nel silenzio condividono il mio pensiero.Un saluto sincero.
...ma nientedimeno vogliono anche 10 euro per l'ingresso a questa figura di m..internazionale?
Non c'è più limite