Nella splendida villa Pignatelli è stata inaugurata sabato 6 ottobre la mostra “Vedute napoletane della fondazione Maurizio e Isabella Alisio” realizzata dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Napoli, con la collaborazione dell’associazione Civita ed il contributo de Il Mattino e di Sit Com. La raccolta, dedicata da Giancarlo Alisio studioso della realtà urbanistica meridionale ai genitori, è uno degli esempi più belli di collezioni private di matrice vedutistica. Più di cento dipinti tra cui oli, acquarelli, gouaches e disegni dalla metà del Seicento alla fine dell’ Ottocento, testimoniano la straordinaria vitalità della pittura di quegli anni con il suo carico di immagini e suggestioni a cui parteciparono la folta schiera di artisti-viaggiatori attratti nel sud nel corso di tre secoli.
Il motivo ispiratore e il filo conduttore della mostra viaggiano paralleli: da un lato la volontà di ripercorrere la storia urbana e architettonica di Napoli, dall’altro il desiderio di metterne in luce gli aspetti inediti e originali. Si rincorrono così tele che documentano le bellezze naturali di Napoli definita da Ghoëte “Paradiso di terra abitato da Diavoli”, la sua vitalità, il suo fascino, l’altissima civiltà, fino all’affascinante quanto terrificante spettacolo del Vesuvio in eruzione. Tra le opere in mostra vanno segnalate: “Allegoria delle ricchezze di Napoli con la città sullo sfondo” di Paolo de Matteis, la veduta “Largo di Castello” e “Il Carmine e il Borgo Loreto” di Antonio Joli scenografo del San Carlo dal 1762 e due opere inedite di Saverio della Gatta “Tempio di Iside” e “Quadriportico dei teatri a Pompei”.
Nicola Spinosa – Soprintendente per il patrimonio storico ed artistico di Napoli – ha sottolineato come la mostra, oltre ad essere un esempio di collezionismo raffinato e ricercato, testimonia l’esistenza di nuove e prestigiose raccolte private d’arte antica e contemporanea che hanno concorso al recupero di una serie di testimonianze di storia e dell’arte che altrimenti sarebbero andate disperse.
Ilaria Santucci
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