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Lo spazio espositivo è il preludio all’opera che contiene e, inevitabilmente, la deforma, modificandone la percezione, ampliandola talvolta, fino a moltiplicare le sensazioni che essa può dare. È quello che accade per le opere di Cristiano Carotti (Terni, 1981), in mostra alla galleria Al Blu di Prussia, invasa dall’artista con il progetto espositivo “Redux”, in cui la sua brillante creatività si estende e si realizza con convinzione. Nucleo dell’esposizione è la cosiddetta Black Swallow-V14, già esposta a Venezia, allo storico Squero di San Trovaso: una gondola armata, idea ossimorica e decisamente straniante, soprattutto per il senso comune che, naturalmente, associa questa docile imbarcazione a un andamento pacato, oscillante e sinuoso. Il giro in gondola costituisce una sorta di rito iniziatico dell’amore, come suggerisce lo stesso Carotti, ma in questo caso gli amanti richiedono, per quel loro sentimento, un intervento ulteriore, una protezione necessaria. Si ricorre, allora, a un concitato armamento, non più soltanto politicamente necessario ma soggettivamente richiesto. Restaurando il relitto di una gondola da parata, Carotti ha trasformato un simbolo, attribuendogli un nuovo e più potente significato.
L’inclinazione oscura dell’artista, seppur attraversata da una decisa voglia di pace, accompagna il visitatore che percepisce una volontà immersiva nei colori e nelle atmosfere. Gli spazi della galleria ci consegnano un paesaggio da guerra fredda, dove la corsa agli armamenti è evidente, seppur taciuta sotto la coltre di un conflitto ormai concluso, di detriti già sommati ad altri detriti, in una totale addizione del dolore.
Fanno da paesaggio – o meglio da fondale – tavole, quale Explotion n.1, che colgono i momenti della deflagrazione, come una cruda documentazione di un passato appena accaduto. Altrettanto esplicativi sono i funghi atomici che, puntati come sinistri ricordi, simultaneamente centrano la sensibilità di chi assiste, in un silenzio compunto. E, infine, resta il sopravvissuto, Redux, che dà il nome alla mostra, un busto in gesso policromo, dipinto a mano e in una maniera più spensierata che allega, soltanto in parte, leggerezza a un’esposizione altrimenti dominata dal piombo. Il cranio tuttavia è vuoto, paurosamente forato, investito pienamente dalla violenza che è giunta inattesa, ormai sicura compagna dei nostri anni.
Elvira Buonocore
mostra visitata il 17 dicembre 2015
Dal 16 dicembre 2015 al 6 febbraio 2016
Cristiano Carotti, Redux
Al Blu di Prussia
Via Gaetano Filangeri, 42 – 80121 Napoli
Orari: dal martedì al venerdì, dalle 17.00 alle 20.00; sabato, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
Info: 081409446 – info@albludiprussia.com