L’Istituto francese di Napoli, “le Grenoble”, ospita dal 7 giugno la personale della pittrice belga Jocelyne Mottoulle dal titolo: “La palissade”. La Mottoulle, pittrice, poeta, giornalista e filosofa, espone per la prima volta in Italia, dopo essere stata in Belgio, Francia e Stati Uniti.
L’ingresso dell’Istituto francese si apre su una grande scala, ed è da qui che comincia il viaggio nell’opera dell’artista. I suoi quadri si compongono di linee essenziali e colori luminosi; il bianco domina, ma mai come elemento neutro, piuttosto come eccedenza della luce e del colore.
La struttura dell’opera dell’artista belga è assolutamente originale, composta di sequenze di più tele che, nel loro accostamento, trovano un’unità di senso nei temi, nelle forme e nei colori. Ogni quadro si riversa nell’altro in una continuità che imprigiona lo sguardo. È questo il fine dell’opera della Mottoulle: catturare lo sguardo, limitarlo entro l’orizzonte dipinto dall’artista.
Conversando con l’artista le chiediamo quale sia il senso dell’utilizzo nella sua opera di diversi linguaggi: “Si è trattato innanzitutto di un’emergenza, di un bisogno. Del bisogno soprattutto di non lasciare troppo spazio all’interpretazione. Non credo nell’opera aperta. Voglio che lo spettatore sia condotto completamente dalla pluralità dei linguaggi al senso che io ho voluto imprimere nell’opera”.
Oltre ad essere pittrice, grafica, scultrice, giornalista, la Motoulle è poetessa e filosofa, quindi non possiamo non chiederle quale sia il legame tra arte, poesia e filosofia…e lei ci risponde: “La poesia e la pittura, come la filosofia, sono un “délire de la rationalité”.
Claudio Silvestri
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