Nella storia ogni cosa diviene il suo contrario, è solo una questione di tempo. Così recita uno degli specchi che accompagnano le installazioni di Maurizio Elettrico (Napoli, 1965) negli spazi di Capodimonte dedicati al contemporaneo. Ed è proprio un affresco storico quello che Elettrico ci restituisce nel suo The New Empire, da cui la mostra trae la sua ragion d’essere.
Un progetto artistico che parte da un testo letterario per dar vita ai suoi personaggi trasformandoli in soggetti storici, seppur appartenenti ad un futuro lontano. Un’operazione concettuale dalla forte indole scientifica e filosofica che si materializza in una serie di installazioni e in un video, dove motivo conduttore è proprio lo spaesamento cronologico, dato dall’intersecarsi di diversi livelli temporali. Desmond Brown, autore del volume (e pseudonimo dello stesso Elettrico) è uno storico del XXIII secolo che racconta l’ascesa al soglio pontificio di Pietro II, avvenuta nel 2099. Ne viene fuori l’immagine di una società futuristica, ma intimamente reazionaria, dove al dominio tecnologico fa eco una profonda presenza dell’antico e dove le gerarchie sociali si costruiscono sulla base dell’eugenetica. Non stupisce quindi che il protagonista dell’esposizione sia uno scoiattolo “geneticamente modificato”, icona della simbologia araldica di Pietro II, cui Elettrico attribuisce anche una nomenclatura scientifica (Scirus ofidoides arboris). Così come non stupisce l’aria di misticismo che aleggia nei giardini papali ricostruiti in mostra, scenari al di fuori del tempo, allestiti con pietre e sale himalayano, carichi di una sacralità sempre al limite con il profano. Ad accompagnare il percorso troviamo farfalle adagiate sulle pareti in modo leggiadro, lontane dalla simmetria perfetta e soffocante di Damien Hirst, indizi sparsi che contribuiscono alla materializzazione di un immaginario fantastico e scientifico al tempo stesso.
Non è certo ortodosso il cattolicesimo di cui si fa garante Leo Bruno, improntato più sull’aspirazione teocratica che non sulla cura animarum. Ed è per questo che il calice del Graal assume un nuovo significato, diventando emblema di una vocazione militare e politica più che intimamente religiosa. In contrapposizione con questa società del futuro, i cui equilibri sono ricostruiti meticolosamente e appaiono verosimili in modo quasi inquietante, vi è la rappresentazione figurativa della società stessa.
Leo Bruno, protagonista indiscusso, è ritratto da un artista del suo tempo di profilo e con tutti i simboli di potere, così come nelle effigi celebrative del primo Umanesimo. Lo stemma papale è tessuto su un arazzo, il The New Empire appoggiato su un leggio regale. Come dire che il nuovo cesaro-papismo non può prescindere dal passato, per legittimare se stesso. Chiude l’esposizione un video proiettato su tre schermi in tempi sincroni, dove le immagini e i dialoghi si completano e dove ancora più forte è la sensazione di una fluttuazione nel tempo, tra le voci narranti e i personaggi vestiti in modo acronico, se non improbabile. Parlano a turno, con fare teatrale, e raccontano le vicende di questo nuovo impero, tanto assurdo quanto affascinante, scenario del futuro in bilico tra presente e passato.
alessandra troncone
mostra visitata il 30 novembre 2006
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Ecco perchè Amelio non permise mai che i mediocri decidessero qualcosa.
Povero Museo di Capodimonte.
Povera rinascenza napoletana.
Che arrivino presto i termovalorizzatori... almeno tutto, definitivamente, si trasmuta.
..senza proprio vergogna...
Un artista alla frutta,un museo allo sbando... che tristezza: sono dieci anni che Elettrico continua a propinarci in tutte le salse il suo - ORIGINALISSIMO, mmmh! - capolavoro. Ma a Capodimonte, quest'anno, non doveva esserci la mostra di Paladino sull'Orlando Furioso? Si attende la pensione del viceré...
La mostra al Museo di Capodimonte corona degnamente la carriera di Maurizio Elettrico, uno dei pochi artisti napoletani che ha qualcosa da dire e di quello che dice si assume tutta la responsibiltà con la chiarezza dell'espressione.
Nella sua arte la ragione si coniuga alla bellezza riproponendo in tal modo il paradigma rinascimentale a cui giustamente si ispira.
Giusto, Elena... solo che sono dieci anni che ha da dire sempre la stessa cosa... e poi... sarà nato un altro Leonardo da Vinci e non ce ne siamo accorti?
questo Mark mi sa di inglese come la regina...di coppe
On my last trip to Naples I happened to visit the splendid Museum of Capodimonte. I was quite startled to come upon the inspiring exhibit of an artist unknown to me before Maurizio Elettrico. I was so impressed by the magnificent plexiglass (a little less by the video) that I googled him up and found these comments. I decided to intervene because I strongly suggest to visit the exhibit.
Best wishes for Christmas
Ho la sensazione che la chiave sia
in quel "volt" che richiama
il precedente "voltaren".
E' un noto e potente antidolorifico,
e forse è l'indizio che consente di capire quanto Mister Volt soffra
per i successi altrui.
Ho la netta sensazione che tutti gli interventi negativi sian dovuti ala stessa mano,sotto diversi nickname.
Maurizio Elettrico ha classe, gli altri sono segnati soltanto dalla loro invidia ...
L'invidia si legge con chiarezza, e così anche il livore.
Chi scrive con tanta acrimonia, pensi a creare qualcosa, se ne è capace.
In sintesi: concordo con Elena!
the splendid! come il caffe` di montagna col gusto che ci guadagna!!!