Stanislao Di Giugno (Roma, 1969) è un artista multidisciplinare che si esprime utilizzando tecniche al margine tra pittura e scultura. Abbandonati gli studi in medicina per approfondire i linguaggi artistici, ha provato il bisogno di entrare nella profondità delle cose, per coglierne il significato. Cercare di guardare la realtà da un altro punto di vista, è la base di una riflessione che pone al centro l’uomo e il suo rapporto spaziotemporale, a volte colmo di malessere, con le forme e gli oggetti di uso quotidiano, superando così un discorso puramente concettuale.
“Deserted corners, collapsing thoughts”, terza personale dell’artista negli spazi espositivi di Tiziana di Caro, è la sintesi aggiornata di questo suo percorso speculativo. La mostra presenta opere realizzate negli ultimi mesi che, affrontando idee già consolidate, riescono a guardare all’indietro senza restarne costrette. Come ha spiegato Di Giugno: «Mentre nei lavori non pittorici degli anni passati la forma e i mezzi usati per esprimere un’idea erano vari e funzionali all’espressione della stessa, nei lavori pittorici e scultorei delle recenti produzioni l’aspetto fisico dei materiali è parte integrante dell’idea stessa, ovvero la forma corrisponde al contenuto. Il contenuto della pittura è la pittura stessa.»
Con l’incontro-scontro di linee spezzate che, nel loro gioco di intersezione, creano nuovi volumi e profondità attraverso una graduale variazione cromatica, i lavori in esposizione ci gettano nella confusione dei nostri pensieri, come in una collisione, un impatto diretto, nel tentativo di dar voce agli angoli abbandonati della mente.
L’antitesi tra il rigore della composizione geometrica e la gestualità della pennellata percepibile all’occhio, trasmette quella sensazione di sottile e labile equilibrio vissuta dall’artista, un passaggio costante tra bidimensionalità e tridimensionalità, per superarne il confine. Lo stesso binomio che, quando la tela cede il posto al gesso, si concretizza in piccole sculture, nella traduzione materiale dell’astratto immaginario dell’artista, dove l’incontro-scontro di luce e ombra ne descrive la filosofia.
Ѐ il costante ed estremo bombardamento visivo in cui viviamo a stimolare la sua decostruzione della realtà, dell’oggetto. Lo straniamento di fronte alle sue opere guida attraverso un personale percorso di ricomposizione di un nuovo significato, lungo quel perpetuo cammino tra senso e non-senso.
Annachiara De Maio
mostra visitata il 12 marzo
Dal 12 marzo al 7 maggio 2016
Stanislao Di Giugno, Deserted corners, collapsing thoughts
Galleria Tiziana Di Caro
Piazzetta Nilo, 7 – 80134, Napoli
Orari: da martedì a sabato, dalle 15:00 alle 20:00 o su appuntamento