La mostra “Out of field” visitabile al Palazzo delle Arti di Napoli e a cura di Marina Guida, vede in esposizione sedici tele inedite, realizzate da Laura Giardino per l’occasione, in cui il linguaggio della pittura si mescola a quello della fotografia e del cinema. Il significativo titolo, fuori dal campo, dai confini, dagli schemi mentali, si presta a libera interpretazione, anche se l’intenzione dell’artista è bene espressa dalle ampie velature di vernice che danno origine all’effetto fluo di colori altrimenti inesistenti in natura, prolungati oltre lo spazio visivo frontale e sconfinanti sulle fasce laterali, simbolo dell’inesistenza di limite tra l’immaginazione e la realtà.
Come nel processo visivo dell’icona tradizionale, l’immagine coinvolge l’osservatore in una prospettiva inversa che lo include nella dialettica testuale del dipinto immergendolo in un mondo irreale, fatto di punti di luce astratti eppur disposti a illuminare le strade notturne desolate della serie EST, in cui definisce atmosfere silenziose, urbane e notturne; o nella serie di INT, nei cui interni il tempo è quello della sospensione degli eventi e, per questo, è “Out of field”, fuori dai nostri schemi mentali, nell’alveo del sogno, dove realtà e immaginazione si fondono in una sintesi che suggerisce atmosfere gothic noir.
Laura Giardino, FLOOD08, 2017
Sulle tele, la composizione non ha un percorso narrativo diacronico ma evoca, attraverso l’ambientazione, il tema ricorrente dell’attesa per cui, come nell’istantanea di una immagine filmica o fotografica vi sono impressi attimi in cui sta per accadere qualcosa o qualcosa di terribile è già accaduto. Allo stesso modo, nella serie FLOOD, “flusso”, che si presta ad una crasi linguistica tra il termine floor, piano, e blood, sangue, i pavimenti si sciolgono in una magmatica sostanza non meglio definita in cui giacciono figure immobili eppure trascinate verso un ideale altrove. Alla sospensione temporale fa eco quella spaziale dal momento che si aprono luoghi ideali infiniti all’interno di appartamenti chiusi.
Una mostra, dunque, che racconta l’eternità dell’attesa nell’istantanea di una realtà sognata e riprodotta su una tela dove, con mirabile sapienza tecnica, trovano luogo il sogno, la follia, la fuga dal mondo, l’estasi quasi mistica della contemplazione di se stessi in uno spazio fisicamente delimitato ma prolungato dalle infinite possibilità di ricostruzione ideale della nostra mente. Qui, lo spazio come il tempo si dilatano indefinitamente, dando luogo allo straniamento, allo sgomento, all’attesa, alla curiosità, attraverso una intensa esperienza sensoriale e visiva.
Anna Di Corcia
Mostra visitata il 14 ottobre
Dal 15 ottobre al 7 novembre 2017
Laura Giardino, Out Of Field
PAN-Palazzo delle Arti di Napoli
Via dei Mille 60, Napoli
Orari: da lunedì a domenica, dalle 9.30 alle 18.30. Chiuso il martedì
Info: pan@comune.napoli.it, info@noracomunicazione.it