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Inside Open è una casa aperta alle esposizioni artistiche. I proprietari, trasformando le mura domestiche in una galleria, danno la possibilità a giovani emergenti di esporre contemporaneamente ad artisti noti e affermati.
Inside Open è un progetto che oggi si svolge nella “casa” di Napoli, ma che potrebbe svolgersi in altre case d’Italia o d’Europa.
In questi giorni Inside Open ospita l’inglese Marc Quinn< con Garden 2 e i napoletani Luca Anzani-Roberta Della Volpe con Fisheye.
Le foto di Marc Quinn (Londra, 1964) ritraggono delle installazioni realizzate dall’artista per la Fondazione Prada nel 2000. Si tratta di una serie di coloratissimi fiori e di piante esotiche contenute in grossi acquari di vetro, sospese in una soluzione di olio siliconico che le protegge dall’aria e le mantiene ad una temperatura di 20 gradi che le protegge dal naturale destino di tutte le cose, la decadenza e la morte.
Questa la peculiarità del giardino sommerso: le piante non sono nate lì, poiché nascono tutte in luoghi e periodi dell’anno diversi; non vi vivono e crescono ma esistono (o forse resistono?) perché lasciate nell’immobilità del freddo, che tutto conserva, e che continua a mantenerle nel loro momento di maggiore splendore. Lo sguardo e la curiosità sono appagati in maniera pressoché completa. Per il resto si tratta di pura digressione mentale, non vi è altra sensualità al di là di quella visiva.
Marc Quinn, in altri suoi lavori, ha già sperimentato questa sorta di sfida al mondo della natura e tentato di dare nuova forma e nuova espressione al corpo; che sia esso umano o, come in questo caso, vegetale poco importa, perché riesce sempre a creare curiosità, stupore e talvolta orrore nello spettatore.
Stavolta l’arte sfida la caducità della vita, fissandosi nella bellezza e nella giovinezza assolute, avvolte in un corpo dai colori sgargianti e dalle forme più varie ed accattivanti. La storia narrata è come quella di Dorian Gray, però al contrario, dato che stavolta la bellezza eterna è racchiusa nel quadro mentre tutto il resto è fuori ad osservarla. Proprio come per Dorian è la morte, non la vita, che mantiene le forme giovani. Ed è la vita solo che può ucciderle, attraverso la volontà di una mano umana che sul più bello stacca la spina al loro meraviglioso limbo, lasciandole ricadere nella vera vita delle piante che odorano, crescono, sfioriscono…
E se anche tutto questo dovesse accadere, tutto è stato immortalato prima dallo scatto della macchina fotografica.
Nell’altra sala sono esposte le sette pose di Fisheye, della coppia Anzani-della Volpe, che nasce dall’idea per il progetto grafico di Immaginaria, disco degli Almamegretta.
Alici, gamberi, polpi, pesci bandiera sono immortalati al confine tra la vita e la morte. Lo sguardo del fotografo li ha imprigionati per sempre, con l’occhietto ancora vivo, sui banconi del mercato. Banconi che ora non esistono più grazie alla mano del grafico, che ha messo a fuoco col suo sguardo alcuni particolari donando ulteriore espressività alle immagini. Si tratta di un lavoro a quattro mani e a doppio sguardo che gioca sulle note del dualismo. Si gioca tra l’adesso e il mai più, ancora una volta. Le bestiole sembrano, e probabilmente sono, ancora vive al momento dello scatto, questo fatto sembra potersi leggere nel loro “occhio di pesce”, il fisheye che è anche il nome di un tipo d’obiettivo fotografico. Si gioca tra la fotografia e la grafica; la foto recide nell’ultimo momento l’immagine vitale, la grafica ridona aneliti di vita e quasi di aggressività alle figure. E dietro si sentono le voci dei passanti, dei vicoli stretti nei mercati di Napoli, della vita, ancora una volta, e della morte che sempre l’accompagna, ma che oggi non vediamo perché il nostro sguardo è rapito e si perde in altro.
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Maria Rita Petitti
Garden2 – Marc Quinn, Fisheye di Luca Anzani e Roberta Della Volpe
Inside Open
Via Duomo 214
Per appuntamento info: 3333444286
chris.rose@britishcouncil.it
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