-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
fino al 9.I.2003 Tom Dixon – News Salerno, Galleria Paola Verrengia
napoli
Per la prima volta una galleria italiana propone le estrosità del designer anglo - tunisino. Si chiariscono le caratteristiche del Provista un materiale che brilla come il vetro. Ma non è altro che plastica. Riciclata…
Tom Dixon nasce in Tunisia nel 1959, ma all’età di quattro anni la famiglia decide di stabilirsi a Londra. Qui, da adolescente, si dedica a diverse attività artistiche, ma non riesce a sfuggire alla seduzione dei “materiali” e della loro manipolazione. Il fascino dell’era industriale, ma anche il degrado del mondo legato al consumismo inducono l’artista – artigiano ad una riflessione sulle possibilità d’utilizzo e di trasformazione di oggetti caduti in disuso. Dixon si rende conto che il processo di riciclo, non deve limitarsi al recupero di un oggetto; questo, infatti, può essere rimaneggiato e trasformato in quanto di più bizzarro e al contempo utile si possa immaginare.
Il successo arriva intorno alla fine degli anni ’80, con un ingaggio dell’Azienda Cappellini , per la quale inventa diversi oggetti in legno ed in metallo.
Al 1994 risale la fondazione dell’azienda Eurolounge con la quale si prefigge l’obiettivo di dare inizio ad una produzione in serie esclusiva e personale. In questo contesto Dixon crea il prototipo delle lampade Jack, realizzate in polietilene. Si tratta di strutture geometriche, che poggiate sul pavimento, possono essere utilizzate non solo come lampade, ma anche come poltrone o basi per tavoli; queste prevedono anche la possibilità di essere impilate, trasformandosi in bizzarre sculture luminose. Sullo stesso principio viene pensata la variante, Staking lighting, che si presenta come una stella.
Dal 2001 Tom Dixon fonda un’azienda che tuttora porta il suo nome. Contemporaneamente il designer brevetta una nuova produzione del tutto all’avanguardia. Il materiale prescelto nasce dal riciclo della plastica e viene definito Provista. La plastica, portata ad un’elevata temperatura si fonde, per poi essere lavorata con un estrusore, che la trasforma nei cosiddetti “spaghetti”, ovvero strutture tubolari mediamente sottili, che una volta plasmate rappresentano ordito e trama di lavori come la Fresh Fat Bawl o il Fresh Fat Table. La limpida trasparenza del Provista utilizzato per questi lavori ricorda il vetro, ma al contempo se ne distingue per l’assoluta leggerezza. Dalla variante colorata del Provista nasce, infine, Extendable Screen un paravento la cui fisionomia concavo – convessa arricchisce di vibranti movimenti gli spazi in cui è contenuto.
Sebbene la mostra contenga solo una parte della produzione di Tom Dixon, riesce, in ogni caso, ad inquadrarne la versatilità non solo nell’uso dei diversi materiali, ma anche nell’applicazione delle più svariate forme.
link correlati
Tom Dixon
articoli correlati
Moroso 1952 – 2002. Off Scale: 50 anni, 50 progetti, 50 designer, Udine, Galleria d’Arte Moderna
tiziana di caro
Mostra vista il 21 dicembre 2002
Tom Dixon, News
Galleria Paola Verrengia, Via Fieravecchia, 34, Salerno
Tel . e fax. 089 241 925
galleriaverrengia@tin.it
Lun. – Ven. 17 :30 – 20:30
Sabato 10:30 – 13:30; 17 :30 – 20:30
Domenica chiuso
La mostra è stata realizzata il collaborazione con Nunziante Vitale &C. snc , via Roma, 47, Salerno Tel. 089 233 371 Nunziovitalesnc@hotmail.com
[exibart]
spero di riuscire a vedere lamostra,
complimeni a paola verrenga a cui auguro uno stupefacente anno2003
paolo
In bocca al lupo e Buon Anno Paola.
fantastic work