“Live the Dream” è il titolo della quarta personale di Giulia Piscitelli (Napoli, 1965) alla galleria Fonti di Napoli. Utilizzando svariati mezzi espressivi – dal disegno al video, dalla pittura alla fotografia, dalla performance all’installazione – l’artista indaga l’universo della quotidianità, mettendone in evidenza gli aspetti più grotteschi e paradossali, analizzando ossessioni e contraddizioni del vivere contemporaneo, con sguardo lucido e approccio ironico. Le sue opere, sovente intrise di umorismo, a volte segnate da una nota malinconica, riflettono sull’avvicendarsi di fragilità e forza, sullo scontro fra dimensione politica e soggettività, affrontando temi come la memoria, lo scorrere del tempo, la corporeità e la malattia.
Il processo creativo di Piscitelli è fatto di un continuum di idee e oggetti che, di volta in volta, vengono riutilizzati e rimessi in gioco, acquisendo un nuovo senso potenziale. La sua ultima serie di opere, presentata in occasione della mostra, si basa su un sistema di proporzioni tra alcune mappe geografiche e il simbolo iconografico storicamente più rappresentativo del divino, l’aureola, spingendo così lo spettatore verso un viaggio nello spazio e nel tempo.
Lo spazio è determinato dalle mappe geografiche che, rigorosamente originali e restaurate con cura, risalenti al periodo tra il 1920 e il 1942, possono essere confrontate con quelle attuali e permettono di disegnare in proporzione la realtà di un determinato periodo storico. Il tempo, invece, è determinato dalle aureole: mediante la tradizionale tecnica della foglia oro, l’artista trasferisce sulle carte geografiche le corone dei personaggi di alcuni capolavori dell’arte antica, icone provenienti da monasteri, miniature, affreschi, tempere su tavola, databili tra l’XI e XV secolo. Si tratta, quindi, di carte geografiche non legate a una religione o una cultura specifica e che, invece, descrivono una totalità fatta di reale e spirituale. È così che su una mappa del 1941 della Grecia si scopre il Ritratto dell’evangelista san Matteo proveniente da una miniatura del Vangelo di Kharberd del 1025 e conservata nella Biblioteca Matenadaran in Armenia. «Ho sempre avuto un grande interesse per le carte geografiche», spiega l’artista, «e l’aureola, che era ancora raffigurata piena di colore tra il 1400 e il 1450, per me è il divino che volevo mettere in contatto con la vita terrena».
Antonio Cocchia
mostra visitata il 20 ottobre
Dal 20 ottobre 2016 al 9 dicembre 2016
Giulia Piscitelli, Live the Dream
Galleria Fonti
Via Chiaia, 229 – 80132, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì, 11 – 14 / 16 – 20
Info: 081 411409 – info@galleriafonti.it