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Fino all’1.III.2017 | Maria Cristina Antonini, Consonanti vocali  | MA – Movimento Aperto, Napoli

di - 28 Febbraio 2017
“Consonanti Vocali” è un viaggio poetico nel lavoro di Maria Cristina Antonini (Napoli, 1956), con un corpus di opere eterogeneo per tipologia, dipinti, libri d’artista, acquerelli e installazioni, tutti realizzati negli ultimi anni. Studi psicologici degli anni cinquanta del Novecento hanno contribuito a diffondere l’idea che l’emozione è connessa all’arte non per il suo contenuto immediatamente percepibile, quanto perché presenta schemi sensoriali, immagini e pensieri, come forme che hanno la capacità di comunicare qualcos’altro. Le opere di Antonini sembrano trasmettere allo spettatore il mistero di come i colori e la profondità provochino emozioni diverse. La sua poetica, così fortemente regolata dall’attenzione di sovrapporre colori diluitissimi, quasi impercettibili, conduce alla creazione verso il nitore, la trasparenza, la luminosità, il profilo emergente delle forme. «Mi piace procedere per scarti minimi – spiega l’artista – far colare un colore sull’altro, una trasparenza sull’altra, cogliere i palpiti, le emozioni rarefatte, le minime cose fondamentali, rendere visibili i mutamenti dell’anima, le pieghe, i sussulti, tutte le cose a bassa voce: la scommessa è che un sussurro abbia la stessa forza di un grido, differenze impercettibili che qualificano il tempo».
L’artista napoletana drappeggia la carta di riso giapponese sulla tela, applicandola con colla d’acqua e amido self-made, creando forme etere e delicate, simili a petali di fiori e foglie, o di un battito d’ali, che poi riveste con acquerelli e pastelli a olio. In La bellezza non mi fa paura Antonini interviene con un pastello a olio bianco che dona matericità e cattura la luce, per sottolineare le increspature della carta. La mostra continua con installazioni, libri, diari, tra questi Para-vento, un omaggio a Maria Lai, diario di un viaggio in Sardegna denso di appunti ricamati su tele fluttuanti.

Antonini da sempre lavora sull’astrazione pura, sull’analisi del colore, che rappresenta, per lei, il mezzo per organizzare lo spazio della pittura in modo visivamente marcato. Il colore è uno degli aspetti più attraenti di ciò che vediamo ed è anche uno degli elementi che rivestono un ruolo maggiore nell’arte pittorica, per la sua capacità altamente evocativa. Dal punto di vista fisiologico, i colori che vediamo sono essenzialmente il risultato dell’attività di strutture del nostro sistema visivo, presenti nell’occhio e nel cervello, quini non sono una proprietà intrinseca degli oggetti ma una qualità della nostra percezione. Un oggetto non è rosso, verde o giallo per sé ma tale ci appare in opportune condizioni di illuminazione e, in un determinato contesto, la percezione del suo colore può essere influenzata dalla presenza di altri oggetti. Era Matisse a dire che «i colori hanno una loro bellezza che bisogna preservare, come una musica nella quale si cerchi di conservare i timbri. I problemi di organizzazione e di costruzione non devono attenuare quella bella freschezza del colore».
Antonio Cocchia
mostra visitata il 20 febbraio
Dal 10 febbraio 2017 al 01 marzo 2017
Maria Cristina Antonini, Consonanti vocali
MA – Movimento Aperto    
Via Duomo, 290/C – Napoli
Orari: il lunedì e il martedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00, il venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e su appuntamento
Info: ilia.tufano@libero.it

Nato a Caserta nel 1991 è Critico d'Arte. Studioso delle esperienze Artistiche e delle Teorie Critiche del Novecento. Collabora regolarmente con diverse testate del settore e ha curato mostre e vari cataloghi di artisti. Collabora, a Salerno, con l'Associazione Fonderie Culturali.

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