Il reportage, nel giornalismo così come nella fotografia, è la forma di racconto in cui viene privilegiata la testimonianza diretta. Quella di Vladimir Milivojevich (Belgrado, 1969), meglio conosciuto come Boogie, è la forma più pura di reportage, sono le immagini di una realtà cruda che narrano periferie, povertà, violenza e ribellione.
L’onestà nel riuscire a catturare la vita della società al margine è dovuta sicuramente al suo percorso di vita. Cresciuto nella Jugoslavia degli anni ’90, quando il paese decadeva nella brutalità e nella povertà, Boogie ha cominciato a fotografare con una macchina regalatagli dal padre, che si è tramutata nel suo scudo per riuscire a definire il caos che lo circondava. Da lì, la fotocamera è diventata un’estensione del suo corpo, mai influenzato da altri fotografi, anche per l’impossibilità di poterli studiare, ha sviluppato un suo stile e una sua estetica a volte anche grezza, così come il richiamo spontaneo della strada. Il suo lavoro non è mai deprimente, solo vero e potente, lo dimostrano le 80 foto esposte all’interno delle sale di Magazzini Fotografici a Napoli, per una personale in cui sono esposti i lavori tratti da due delle sue pubblicazioni più importanti: It’s All Good e A Wah Do Dem.
La mostra si apre con gli scatti estratti da It’s All Good, il suo primo libro edito nel 2006. Boogie si trasferisce in America nel 1998 e continua a fotografare senza sosta per le strade, concentrandosi sui quartieri di Bushwick, Bedford-Stuyvesant e Queensbridge. Le sue immagini ritraggono soprattutto tossicodipendenti e membri di bande, ma la sua azione è puramente descrittiva. Non giudica, né prende le distanze e questo suo atteggiamento riesce a conquistare la fiducia delle persone, permettendogli di inserirsi anche in situazioni impenetrabili. Sono racconti di una realtà metropolitana che viene letta da tutti come riconoscibile, perché comune. E questa sensazione si ha anche osservando gli scatti di A Wah Do Dem, la sua sesta monografia, e la prima a colori, che vede come protagonista la città di Kingston, Giamaica. Queste foto sono ben lontane dalle tipiche immagini iconiche dell’isola, a far da protagonista è la follia e l’umanità di una città difficile, dove la violenza e il crimine sono all’ordine del giorno.
La mostra si conclude con una breve proiezione di un lavoro che vede protagonisti gli hooligans incontrati per caso a Mosca durante un viaggio. Perché, come sottolineato dallo stesso Boogie, i suoi scatti non sono calcolati ma si lasciano trasportare dalla vita, dai viaggi, dalle esperienze, dalla voglia di conoscenza e, soprattutto, dalla curiosità.
Michela Sellitto
mostra visitata il 1 dicembre
Dal 1 dicembre 2016 al 1 aprile 2017
Boogie, Blow your mind
Magazzini Fotografici
San Giovanni in Porta, 32 – 80138, Napoli
Orari: dal giovedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30
Info: info@magazzinifotografici.it