19 ottobre 2007

MADRE, NON FINISCE QUI

 
È una storia che ha come protagonista un antico e dissestato palazzo. Arriva da Napoli. E per una volta è a lieto fine. In due anni, ecco come si è delineato il volto del Madre. Ambizioni, progetti, eventi che hanno impregnato il tessuto del centro antico. E mentre domani inaugura la grande mostra dedicata a Luciano Fabro, dai primi giorni di ottobre è attiva la Project Room...

di

Ben ottomila metri quadri di superficie complessiva. Cinquecento di cortile per le grandi installazioni. E quattromilacinque di spazi espositivi, su quattro livelli. Quando si parla di numeri al Madre non scherzano e, a due anni dall’esordio, il museo si è preso le sue soddisfazioni. Sono bastati quarantacinque milioni di euro, iva inclusa (tutti quanti fondi europei, arrivati a destinazione tramite la Regione Campania), e la firma del celebre architetto portoghese Alvaro Siza per dar vita alla rinascita del Palazzo Donnaregina, adeguandolo alle esigenze espositive e funzionali di un museo moderno. Tanto che -dati i tempi e le modalità di recupero della zona, in seguito all’alluvione del 2001- gli abitanti del partenopeo quartiere San Lorenzo potrebbero gridare al miracolo.
Con ragione, perché il ripristino dello storico e dissestato palazzo si è completato in tempi da record, trasformando ogni inaugurazione in uno spot internazionale della location (e dei suoi illuminati fondatori): “Il cantiere del Madre è stato aperto nell’aprile del 2004 -racconta a Exibart il direttore Eduardo Cicelyn- ed è stato studiato per consentire tre differenti inaugurazioni, tre atti sostanziali che ci hanno consentito di comunicare la nascita del museo napoletano senza dover investire risorse per piani di comunicazione integrati”. Il logo del MadreDato il là al minimal style proprio della poetica di Siza, in breve tempo l’ex sede del Provveditorato agli Studi si è tramutato in una struttura che -dagli spazi espositivi a tutti gli arredi, compresi quelli del ristorante-caffetteria e gli scaffali del bookshop- sa di semplicità. Un disegno essenziale, inaugurato in principio con l’apertura del primo piano: le sale della Collezione permanente con gli interventi site specific di Domenico Bianchi, Francesco Clemente, Luciano Fabro, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Richard Long, Mimmo Paladino, Giulio Paolini e Richard Serra. Poi con l’apertura del secondo livello: la Collezione storica formata da oltre cento opere di arte internazionale dagli anni ‘60 a oggi (concesse a tempo indeterminato da collezionisti quali Ileana Sonnabend, Ernesto Esposito, Enea Righi, Claudia Gian Ferrari, Stefano D’Ercole, Anna Rosa e Giovanni Cotroneo). E ancora, con la personale di Jannis Kounellis, schiudendo il terzo piano dedicato alle mostre temporanee, monografiche, di artisti italiani e stranieri.
Ma non è finita. Perché lo scorso maggio, in occasione della mostra di Piero Manzoni, si sono aggiunti gli ultimi spazi previsti dal progetto di Siza: il secondo cortile; la Chiesa gotica di Donnaregina, che di recente ha ospitato alcuni dei video del British Council; Esterno della Project Room del Madreil ristorante-caffetteria “Madre e Vino”, un bel ristorantino da ottanta coperti, un po’ “affondato” nel cortile retrostante, che su ceramiche disegnate da Francesco Clemente offre sapori e tradizioni campane con la firma del celebre Alfonso Iaccarino (sì, proprio il patron del ristorante Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi). E intanto, tra una mostra e un brunch, si confezionano le ultime novità: a ottobre, infatti, è nata la Project Room, non lontano proprio dal ristorante. Obiettivo? Valorizzare i giovani creativi nazionali e internazionali. “La Project sarà una ‘palestra’ che darà a molti giovani artisti l’opportunità di misurarsi con il pubblico -spiega Cicelyn-. Avremo un occhio particolare per i napoletani, ma non solo; sopratutto chiediamo loro di esserci, di proporsi, e di frequentare assiduamente il Museo che è cosa loro e non nostra. È importante che i napoletani la smettano di credere di essere figli di un Dio minore. Ma è altrettanto importante che capiscano che l’arte non è un mestiere che s’improvvisa, occorre studio e confronto”. La curatela? È inaugurata da Gigiotto del Vecchio e Stefania Palumbo. Loro -da un paio d’anni in coppia- al di là del nuovo incarico al Madre, assieme gestiscono la programmazione di Supportico Lopez. Uno spazio non profit di promozione e diffusione dell’arte contemporanea internazionale, fondato nel 2003 nel rione Sanità, proprio a pochi metri dal Palazzo Donnaregina.
Eduardo Cicelyn
Pertanto se il dovere di “puntare sui giovani” sarà la nuova chiave di volta del Madre, dal canto suo il direttore Cicelyn già mormora del prossimo passo: “Stiamo considerando la possibilità di acquisire un importante spazio in un palazzo di fronte al Museo. L’idea sarebbe quella di creare una residenza per artisti, assistenti e tecnici. Comunque è ancora presto per parlarne…”. Madre, to be continued!

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La grande mostra di Manzoni al Madre

marianna agliottone

*foto in alto: particolare di un’immagine pubblicitaria del Madre


dal 20 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008
Inaugurazione alle ore 19
Luciano Fabro – Didactica magna, Minima moralia
a cura di Silvia Fabro e Rudi Fuchs
MADRE – Museo d’Arte Donna REgina
Via Settembrini, 79 (quartiere San Lorenzo, centro storico) – 80139 Napoli
Orario: da lunedì a giovedì e domenica ore 10-21; venerdì e sabato ore 10-24; chiuso il martedì
Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50
Catalogo Electa
Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 43. Te l’eri perso?Abbonati!

[exibart]

17 Commenti

  1. mi sono risvegliato dopo 3000 anni ed indovinate chi ho trovato?

    Domenico Bianchi, Francesco Clemente, Luciano Fabro, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Richard Long, Mimmo Paladino, Giulio Paolini e Richard Serra

  2. ma quando lo aggiornano il sito codognato e cicelyn!!!!
    ignoranti! un sito ancora non attivo. Sulla parte in italiano c’è ancora manzoni, su quella in inglese addirittura la mostra di kounellis (due anni fa più o meno)
    puah!!!

  3. Supportico Lopez spazio non profit ???
    ma se Gigiotto Del Vecchio spara prezzi anche più cari delle gallerie di proveienza degli artisti che espone
    Solo in Italia è possibile mettere personaggi come lui a capo di uno spazio pubblico !!

  4. Chiedete a qualsiasi direttore di museo napoletano che cosa avrebbe fatto con quarantacinque (45!) milioni di euro per la propria struttura.. vogliamo parlare delle condizioni in cui versa l’archeologico? e poi il fatto che siano finanziamenti provenienti dalla comunità europea non assolve da questa spesa esorbitante per un museo, primo perchè sono tasse che paghiamo noi comunque, secondo perchè sono soldi tolti ad altre iniziative sul territorio campano.. terza e più grave colpa: non c’è stata alcuna ricaduta occupazionale seria sul territorio.. a fronte di quarantacinque milioni di euro spesi! questo, a livello gestionale e politico, è veramente grave!

  5. Sono appena tornata… dalla mostra di Fabro. Squallida, noiosa, vecchia. I “signori” del Madre dovrebbero vergognarsi e Napoli dovrebbe fare la rivoluzione. Non possono continuare ad offenderci così.

  6. 45.000.000 milioni di Euro per fare il Madre?
    roba da matti! 65.000.000 milioni di Dollari e non un opera in collezione permanente, solo opere prestate da collezionisti e gallerie per far lievitare i prezzi degli artisti! senza contare il budget annuale miliardario per la programmazione. Praticamente un Palazzo espositivo regionale che solo a Napoli potevamo avere il coraggio di chiamare museo.
    La settimana scorsa sono stata al CAM di Casoria, il museo di arte contemporanea della città di Casoria, ho fatto alcune domande! è nato in contemporanea al Madre e volete sapere quanto è costato? 200.000 € ed una collezione permanete con 700 opere acquisite.
    Praticamente, con un costo di 225 volte meno del Madre, il CAM ha l’unica e più completa collezione di artisti storici napoletani, una collezione di video arte e arte multimediale che è invidiata in mezzo mondo, una straordinaria collezione di fotografia e pittura, un parco delle sculture monumentali, una delle più grandi collezioni di artisti cinesi ed orientali ed opere di centinaia di giovani artisti di avanguardia provenienti da tutti i continenti.
    Tra l’altro l’ingresso è gratuito!
    Roba da pazzi!!!

  7. gli operatori dell’arte in Italia sono fermi da troppi anni,ci vuole un ricambio totale……..abbiamo un critico d’arte che che ha paragonato la transavnguardia al pari del surrealismo o del dadaismo,invece lo sappiamo ormai tutti che sono solo cinque pittori anche abbastanza scarsi…….ma questo si vuole.

  8. “Tanto che -dati i tempi e le modalità di recupero della zona, in seguito all’alluvione del 2001- gli abitanti del partenopeo quartiere San Lorenzo potrebbero gridare al miracolo”.. no piuttosto dovrebbero gridare allo scandalo, visto che al convento di donnaregina è accaduto ciò che agli edifici di via settembrini sarebbe dovuto accadere immediatamente all’indomani dell’alluvione (se fossimo in un paese civile!) mentre ancora oggi.. 2007.. sono puntellati e gli abitanti dove vivono? me lo dite per favore? potrebbero andare a fare un sit-in permanente nella project room insieme a del vecchio, sai che bella performance di arte contemporanea…

  9. ma che ci vuole a fare un museo internazionale con tutti quei soldi spesi e con il tessuto di conoscenze e relazioni internazionali che le gallerie private di napoli vanno intessendo da cira quarant’anni? basta raccogliere i frutti del lavoro di altri e i soldi dei contribuenti europei…

  10. caro alberto. ma ficcati un limone in boxcca e fai silenzio. commentatore da strapazzo che non sei altro. ma tu cosa fai nella vita oltre che commentare! possibile che in questa città non si sia mai contenti! che noia. e ricordiamoci le istituzioni, i politici, i burocrati sono nient’altro che lo specchio del cittadino. sono come siamo noi. passivi, brontoloni, che non ci fermiamo col rosso e buttiamo la carta a terra ( e nell’urna diamo pure il voto alla iervolino).
    basta! da napoletano dico: ODIO I NAPOLETANI, BORGHESI E TUTTI UGUALI! ODIO GLI ITALIANI!!!!
    VIVVA STOCCOLMA, BERLINO, LONDRA, PARIGI, BARCELLONA E PURE VILNIUS, IN LITUANIA, SONO TUTTI MEGLIO DI NOI!

  11. sono stato al MADRE da pochi giorni e devo dire l’ho trovato molto interessante anche se vi devo confessare che ci sono delle ragazze della sicurezza,credo, vestite di nero che sono uno spettacolo!ce ne una in particolare con gli occhi azzurri e capelli castani che me la sposerei anche domani,credo di essermene innamorato…al MADRE ci tornerò presto,molto presto!
    vanni

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