Dieci anni fa Napoli era una capitale schivata dai viaggiatori e dalle agenzie, come scrisse la Barracco stessa. Oggi la situazione è diversa, e il problema è trovare posti letto e parcheggi per tutti.
Il Maggio dei Monumenti è un evento cresciuto negli anni, assolutamente non ripetitivo; un progetto portato avanti con entusiasmo e fatica dall’Amministrazione Comunale, dalle Soprintendenze e dalla Regione, nella convinzione che la città possa trovare i fondi per completare il recupero.
Quest’anno la manifestazione è incentrata sulle meraviglie del Seicento. Sei week end alla scoperta dei tesori nascosti di una città che tra mille contraddizioni resta una delle più belle al mondo. Dal 27 Aprile al 2 Giugno: eventi, mostre, visite guidate, giovedì della lettura, venerdì della musica, domeniche a palazzo e al Teatro San Carlo.
Il Maggio è per la città il momento della riappropriazione di monumenti che per i motivi più disparati le erano stati sottratti. E’ il caso, per esempio, della Chiesa della Croce di Lucca, sopravvissuta alla distruzione, operata all’inizio del novecento, del complesso carmelitano fondato nel 1537, di cui faceva parte, per la costruzione del Policlinico; oggi la Sacrestia è stata trasformata in un Museo multimediale che mette in rete la Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella, San Lorenzo e San Domenico Maggiore, i Gerolamini, tutti restaurati. Ed è proprio la Chiesa dei Gerolamini, sul largo dei Tribunali, un altro monumento che sarà visitabile. Il complesso conventuale dei Gerolamini è tra i gioielli del patrimonio cittadino. San Filippo Neri fu il fondatore dell’ordine, che in città si occupò principalmente dell’educazione musicale dei fanciulli. E’ sopravvissuto a guerre e terremoti, la Cacciata dei profanatori dal tempio, il meravigioso affresco di Luca Giordano, assolutamente da non perdere.
Era in rovina la Chiesa dell’Annunziata, costruita nel XIV secolo, restituita alla città nella sua forma originaria come la volle, quando si occupò della sua ricostruzione, l’architetto Luigi Vanvitelli. La chiesa fu il primo grande orfanotrofio del Regno, e la ruota degli esposti, che fino agli inizi del Novecento ha raccolto i trovatelli di Napoli è stata recuperata; di prossima realizzazione sarà il Museo della Real Casa Dell’Annunziata.
Altro complesso monumentale di origine angioina è San Lorenzo Maggiore; occupa un’area dove si respirano duemila anni di storia, nel cuore dell’agorà greca e del foro romano. Gravemente danneggiato dai bombardamenti, è stato ristrutturato con lo scopo di creare all’interno della città antica un complesso museale. La preesistenza archeologica si integra con l’edificio duecentesco e acquista una nuova vitalità.
Nella zona del Mercato due chiese saranno restituite alla città: Santa Croce al Mercato e il complesso monumentale di S. Eligio. La cupola maiolicata della prima domina la famosa piazza Mercato; un restauro non completato che necessita ulteriori finanziamenti. La chiesa ospita per il Maggio la mostra del restauro del complesso di S. Eligio. E per concludere, non ultima per importanza, l’apertura permanente del Museo artistico industriale dell’Istituto D’Arte “Palizzi”. Una preziosa collezione d’arte applicata che si affianca ai lavori degli studenti, in cento anni di storia dell’istituto. Naturalmente a corredo della manifestazione, eventi in ogni angolo della città, per i quali vi invitiamo a consultare il programma.
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Manuela Esposito
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