Durante la conferenza stampa dello scorso giugno, il Soprintendente Nicola Spinosa aveva anticipato che entro l’anno avrebbe presentato i nuovi capolavori che il Ministero stava acquistando per destinarli a Napoli. Un impegno che è stato rispettato. Infatti, il 6 Dicembre, alla vigilia delle festività natalizie, le opere sono state presentate alla Città, in una piccola ma “grande” mostra nella sala didattica del Museo Nazionale di Capodimonte.
Si tratta di tredici capolavori fra sculture di marmo e legno, dipinti su tavola e tela, disegni a matita, a penna e acquerelli, acquistati dal Ministero in un solo anno finanziario e destinati ad un’unica Soprintendenza. Siamo dinanzi ad un evento unico visto che gli acquisti effettuati dal 1965 al 1980, ha sottolineato Nicola Spinosa, si potevano contare sulle dita di una sola mano e quelli tra il 1890 e il 2000 erano stati “solamente” 15.
Oggi, oltre a poter ammirare opere di artisti di altissimo valore come Bernardo Cavallino, Francesco Solimena, Gaspare Traversi, Domenico Morelli, che a pieno titolo sono entrati nelle sale di Capodimonte, grazie ad un dialogo costante e attivo con collezionisti privati e Musei internazionali, fanno il loro ingresso al Museo di San Martino e a Capodimonte celebri capolavori ad integrazioni delle già prestigiose collezioni dei due maggiori musei della città.
Destinati al Museo Nazionale di Capodimonte sono:la Maddalena in meditazione di Jusepe de Ribera, Il sacrificio di Isacco dipinto della prima maturità caravaggesca di Filippo Vitale, il Compianto sul corpo di Abele attribuito a Battistello Caracciolo
(tutti provenienti da collezioni private), La maestra di scuola di Aniello Falcone acquistata dal Wildenstein & Co. di New York, il Sant’Agostino di Juan de Borgogna proveniente da Finarte di Roma e infine lo studio per il trionfo da tavola firmato V. Gemito acquistato in un mercato antiquario di New York.
Sarà possibile ammirare al Museo Nazionale di San Martino dove già è esposto uno splendido Sarcofago marmoreo della famiglia Caracciolo, opera di un anonimo scultore napoletano vicino ai modi di Antonio Bamboccio da Piperno: il San Michele Arcangelo di Domenico Antonio Vaccaro, l’Arabo con salterio di Domenico Morelli (entrambi provenienti da collezioni private di Bologna), la Veduta della Solfatara con il golfo di Pozzuoli di Michael Wutky e un Album con disegni teatrali risalente al XIX sec. acquistati dal Museo Antichità Alberto di Castro di Roma. Una segnalazione di rilievo merita infine Il Trionfo di Apollo opera di Gerolamo Storace proveniente da Parigi, destinata al Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina.
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