19 luglio 2002

Pozzuoli, rinasce il Rione Terra

 
“Ecco dunque un piccolo spazio di terra (il golfo di Pozzuoli) dove la natura sembra aver preso gusto a mettersi in mostra e a creare tutto ciò che di più bello, di più fecondo, e di più miracoloso potesse essere creato…” J.J. Bouchard (1632)

di

Dopo trent’anni e l’evacuazione forzata di quasi ottomila persone a causa del bradisismo, il Rione Terra, l’acropoli dell’antica Puteoli, è restituito alla città. Il quartiere diventa un centro turistico e culturale e rientra nel percorso della Campania Artecard, insieme al sito subacqueo di Baia.
La parte del nuovo percorso archeologico, fruibile al pubblico, si estende su un’area di due chilometri quadrati. Da palazzo De Fraja-Frangipane, nel Largo del Sedile di Porto, si prosegue attraverso le stratificazioni murarie fino alle strade della Colonia Civium Romanorum di Puteoli, la città fortezza realizzata nel 215 a.C. dai Romani per proteggere le coste dall’invasione di Annibale.24489
Gli scavi hanno, in parte, riportato alla luce l’impianto urbanistico del castrum, costituito da due strade principali che s’intersecano ad angolo retto. La città perse il suo carattere di sito militare dopo gli interventi di epoca repubblicana ed imperiale, diventando luogo alla moda, centro di svaghi e commerci, e porto per l’Oriente. Questo fino alla costruzione del porto di Ostia. Il succedersi degli imperatori e di conseguenza il cambiamento della funzione della città nel contesto dell’Impero Romano, hanno portato al restringimento del decumano massimo, che in età neroniana diventa pedonale con l’inserimento di portici. Lungo questa strada principale ci sono numerose tabernae, possiamo immaginarle piene di mercanti e di avventori, ricordando il Satirycon di Petronio, ambientato proprio in questi luoghi. Ed è proprio per queste stradine, che si può ipotizzare il passaggio per questa città, di Paolo di Tarso, ricordando il suo incontro con la prima comunità cristiana romana. Il percorso continua per gli Pozzuoli, cappella sacramentoCorrea, magazzini destinati alla conservazione delle mercanzie, giunte con le navi, e trasportate a spalla dai tabellarius, personaggi così caratteristici da essere riprodotti come souvenirs. Proprio in uno di questi locali, durante lo scavo, sono stati rinvenuti la maggior parte dei reperti, tra cui statue pregiatissime, provenienti direttamente dalla Grecia, che nel XVII secolo, per volere del vescovo Martino de Leon y Cardenas, furono letteralmente buttate via. Tra queste la bellissima, quanto rara, testa marmorea dell’Atena Lemnia, che insieme agli altri reperti vanno a formare la: Nova antiqua flegrea, attualmente in mostra permanente al Museo di Baia. Questo è il primo passo per quello che si spera diventerà il più grande parco archeologico d’Europa. I lavori continuano, c’è ancora molto da fare, comincia anche l’iter per ricostruire l’antica cattedrale del Rione terra: un tempio trasformato in età cristiana nella cattedrale dedicata a San Procolo. La chiesa fu danneggiata nel 1964 da un incendio, privata di quanto era possibile portar via da ignoti, abbandonata a se stessa dal tempo del bradisismo.

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Come arrivare al Rione Terra:
Da Napoli prendere la tangenziale verso Pozzuoli con uscita n.12: ”Pozzuoli-Via Campana”, imboccare Via Domitiana e all’altezza dell’Anfiteatro Flavio imboccando via Terracciano si è a pochi minuti dal Rione terra.
Orari di apertura:Martedì-Venerdì dalle 15,30 alle 19,30; il Sabato dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 19,30; la domenica dalle 9,30 alle 13,30;
Costo del biglietto: 3€; Ridotto 2€; (per residenti, anziani e i giovani sotto i 18 anni.).
il Rione Terra sarà aperto fino al 30 novembre, nei giorni di sabato e domenica non possono entrare più di 25 persone.
Si consiglia di prenotare la visita.
Tel. 848800288; per i cellulari 0639967500;
Catalogo Electa Napoli: Nova Antiqua Phlegrea, nuovi tesori archeologici dai campi flegrei. Info: press@ena.it
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