Categorie: napoli

resoconti | Luca Zanier | Napoli, PrimoPiano

di - 5 Gennaio 2010
Nella home photo gallery di via
Foria è stata allestita la prima personale italiana dedicata a Luca Zanier (Zurigo, 1966), raffinato
fotografo, chirurgo degli spazi. L’artista svizzero, che annovera nel suo
background un periodo di assistentato svolto tra gli studi europei di Oliviero
Toscani
, propone
da tempo una ricerca votata alla declinazione di spazi architettonici nei quali
la presenza dell’uomo è negata fisicamente, eppure è più che mai presente e
partecipe.
Gli spazi raccontati da Zanier
sono, infatti, luoghi iper-antropizzati. Nella fattispecie, i diciassette
scatti fine-art su carta baritata presentati a Napoli, rielaborati in parte in
postproduzione dal maestro del ritocco fotografico Ferco Dregelyvari, trattano di macchine
architettoniche costruite dall’uomo per produrre energia. Ecco in scena
centrali nucleari, oleodotti e sale macchine ritratte come cattedrali
magniloquenti e silenziose: la tastiera coloratissima della sala di controllo
della centrale nucleare di Beznau evoca figurativamente altari barocchi, e i
pilastri in cemento vivo di un’area per lo smistamento di prodotti fanno eco a
saldi colonnati romanici.
Raum und Energie, “spazio ed energia”, recita il
titolo della mostra. Spazi ideati per generare energia, al punto da divenire
luoghi di venerazione iconoclastica dell’energia stessa.

Numerose
altre citazioni emergono dagli scatti. Le fotografie prese nello stabilimento
di Goesgen non possono non rimandare alle ambientazioni studiate da quel genio
della fotografia che era Stanley Kubrick: le foschie che avvolgono la passerella esterna sono
nette come quelle volute dal regista nelle ultime scene di Shining, mentre le geometrie pure della
sala iperbarica ordite a cromie assai pulite rispediscono negli spazi
avveniristici di 2001: Odissea nello spazio. Ancora, in tema di citazioni, i
ritratti fatti alla ciminiera della centrale nucleare di Leibstadt
restituiscono d’impatto la medesima luce antica che piove nella più classica
delle costruzioni, il Pantheon.
Luca
Zanier costruisce le foto con la luce, attualizzando regole classicistiche. Il
colore, così, seppur saturo al punto da stordire, arriva dopo. Le foto seguono
un costrutto fatto di sezioni di luci e di prismi cromatici. Ne risultano spazi
asettici ed eleganti. Raffinatissime, ad esempio, sono le immagini dove due
alte pareti in cemento brut, di cui l’artista fa emergere tutta la grezza tattilità,
risultano screziate dalle proiezioni di una luce di un blu profondo,
proveniente dall’alto.

È
questa una nuova estetica, quella della funzionalità. Architetture antropizzate
per antonomasia, spazi di funzione pura, la cui unica ragion d’essere sta nella
produzione di energia, sono messi al servizio del bello.

luigi
rondinella

mostra visitata il 10
dicembre 2009


dal
10 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010
Luca
Zanier – Raum und Energie
Primopiano Homephotogallery
Via Foria, 118 – 80137 Napoli
Orario:
da
martedì a venerdì ore 16-20; sabato e domenica su appuntamento

Ingresso libero
Info: tel +39 08119560649;
primopianonapoli@gmail.com; www.primopianonapoli.it

[exibart]


Visualizza commenti

  • Che strano e offensivo commento quello di Aldo! Trovo che PrimoPianoNapoli sia uno degli spazi più interessanti della città e non solo, ha un respiro sicuramente europeo e un concept affascinante, se non ricordo male ebbe qualche anno fa una recensione di ben 6 pagine sulla rivista "Interni" e le mostre (almeno quelle che ho visto) sono sempre di un altissimo livello estetico e concettuale. Ricordo al sarebbe interessante se Aldo motivasse il suo banale intervento trasformando una manifesta e insulsa offesa in una critica, magari costruttiva! ma qui i dubbi mi assalgono.

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