La sua famiglia fu, infatti da sempre orgogliosa del suo talento al punto di conservare le primissime opere e composizioni che egli aveva deciso di non dare via, alcune non finite altre piu’ risolte, incluso molte dei suoi piu’ audaci schizzi: la donazione di Mrs. Ormond consiste in 24 olii, piu’ di 300 acquarelli, 4 album di schizzi e diversi quaderni. La mostra intende celebrare il 75esimo anniversario della morte dell’Autore e il 50esimo anniversario della donazione, nonche’ la pubblicazione del Catalogo delle Opere, offrendoci un esaustivo excursus del lavori di questo versatile e prolifico artista, che passo’ quasi tutta la sua vita viaggiando e riversando sulla tela le impressioni sulla gente, i luoghi e i colori che andava conoscendo: il titolo dell’esposizione, “… oltre al Portraid Studio”, vuole enfatizzare questo tratto della sua pittura, nonche’ della sua vita errabonda, che comincio’, come vedremo, sin dalla sua piu’ tenera eta’.
L’esposizione e’ organizzata cronologicamente in tre sezioni:
Infanzia e opere giovanili, 1856-1874: nato a Firenze da genitori americani provenienti da Philadelphia, si sposto’ ben presto a Roma poi a Nizza ed infine, nell’inverno tra il 1868 e il 1869, in Svizzera. Frequento’ l’Accademia di Belle Arti di Firenze tra il 1873 e il 1874. In una lettera del padre del 1870 si legge “… In lui vi e’ un forte desiderio di diventare un pittore professionista …”
Studi a Parigi e primi anni della carriera, 1874-1889: a Parigi lo troviamo nell’atelier di Carolus Duran. In questi anni viaggio’ in Spagna. Marocco, Olanda e ando’ anche a Venezia: si diresse, infine in Inghilterra, dove visito’ i piccoli villaggi, continuando a dipingere ogni cosa catturasse la sua attenzione.
Attivita’ professionale oltre al Portraid Studio, 1890-1925: Sargent visito’ due volte gli Stati Uniti negli anni tra il 1887 e 1890, realizzando piu’ di 60 ritratti, nonche’ i suoi magnifici murales per la New Public Library di Boston e per il Museum of Fine Arts di Harvard. In particolare dopo il 1925 rifiuto’ tutte le commissioni e impiego’ la maggior parte del tempo viaggiando, giungendo fino in Egitto, Grecia, Turchia, Siria e Palestina, dedicandosi all’approfondimento della tecnica dell’aquerello che, come possiamo apprezzare dalle opere esposte relative a questo periodo, arrivo’ a trattare con la stessa “densita” coloristica dell’olio.
La mostra e’ essenzialmente didattica, avendo lo scopo di offrire una panoramica il piu’ completa possibile dell’opera dell’artista: ci saremmo comunque aspettati un maggiore approfondimento, visto il vastissimo materiale a disposizione del Museo.
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