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Al via la 14esima edizione di ART.FAIR la fiera di arte moderna e contemporanea di Colonia che, dalla sua prima edizione nel 2003, unisce gallerie storiche e di consolidato successo con realtà nuove che si affacciano sul panorama europeo. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire ai collezionisti, locali e non, una range di gusti e prezzi per tutte le esigenze, puntando in particolare al giovane collezionismo. Per l’occasione, come dal 2010 a questa parte, la kermesse ospita i 10 finalisti e la premiazione dei 3 vincitori del Blooom Award, il contest patrocinato dal colosso della birra Warsteiner.
Oltre 100 gli espositori provenienti da tutto il mondo. Addentrandosi i padiglioni, appare sempre più massiccia la presenza di gallerie urban vicine alla street-art e al pop-surrealismo, generi che ormai sembrerebbero aver saturato il mercato. Non mancano però anche realtà, soprattutto local, che spingono verso il concettuale e verso un minimalismo tipicamente teutonico. Ben rappresentata anche l’Asia, in particolare Corea e Taiwan.
In quest’edizione anche un po’ di Italia, dal Canton Ticino, con Five Gallery ed Heillandi di Lugano. La prima, di Igor Rucci con la direzione artistica di Andrea B. Del Guercio, propone, a tre anni dalla sua formazione, maestri come Herbert Meheler e Antonio Ievolella ma anche giovani talenti come Carlo Alberto Rastelli e Vittorio Corsini.
Giuseppe Violetta, di Heillandi, è invece tra le poche realtà, in fiera, a puntare sulla fotografia, con autori quali Ivo Saglietti e Piero Roi. Oltre al toscano Stefano Forni e al trentino Alessandro Casciano, alcune giovani gallerie come la recentissima creatura di Giorgio Cattani, Fabula Fine Art di Ferrara, che porta uno stand tutto dedicato al maestro romagnolo, in occasione della pubblicazione della monografia “Di là da dove per andare dove – Opere dal 1986 al 2016” (Skira Editore) a cura di Del Guercio. Infine, Tommaso De Maria che, con Casa Turese, di Vitulano, propone una selezione di maestri e giovani talenti tutti italiani che va da Enzo Esposito e Stefano Di Stasio ad Angelo Maisto e Michele Attianese, tra gli altri.
Una piccola riflessione: facendo un giro tra gli stand italiani è interessante notare come gli autori della Transavanguardia siano pressoché assenti. Che l’instabilità delle quotazioni del nostro movimento artistico più noto, con autori il cui andamento è più frammentario rispetto a quello dei colleghi tedeschi, abbia scoraggiato i galleristi? (Vincenzo D’Argenio)
Segnaliamo che quest’anno eravamo presenti anche noi con grandi artisti come Alex Pinna, Annalù, Jernej Forbici, Marika Vicari, Claudia Giraudo, Federico Infante, Matteo Pugliese e Matteo Massagrande.