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Che Colonia, con la sua fiera, sia diventata una destinazione tra le più gettonate degli ultimi anni lo abbiamo viso da partecipazione di pubblico e gallerie crescenti. Segno che il mercato, in terra tedesca, continua la sua presa anche sull’arte. E Art Cologne non perde tempo, annunciando il 2017 (opening il 26 aprile, con la 51esima edizione) come un anno particolarmente saporito.
Fondata nel 1967 col nome di «Kölner Kunstmarkt», fu la prima fiera al mondo ad occuparsi di arte moderna e contemporanea.
Nell’edizione 2017, presenzieranno 200 tra le più importanti gallerie d’arte contemporanea del mondo. Nella sezione GALLERIES troveremo le gallerie più affermate e un’offerta di arte dal moderno al dopoguerra al contemporaneo.
Ma la vera novità è la sezione NEUMARKT, al suo esordio, che darà spazio a giovani gallerie, e nello stesso “stage” anche l’area NEUMARKT COLLABORATIONS che ospiterà una selezione di progetti curatoriali realizzati dagli stessi partecipanti alla sezione.
Alcuni giganti il cui nome fa rimbombare il mercato dell’arte solo a pronunciarlo (come Gagosian, Daniel Tempton, David Kordansky, White Cube) buffamente saranno novellini alla loro prima partecipazione a Art Cologne, a fianco di colleghi come David Zwirner, Hauser & Wirth, Sprüth Magers, Thaddaeus Ropac, Hans Mayer, OMR, Pearl Lam, Max Hetzler, Karsten Greve, Daniel Buchholz – per il contemporaneo – e Le Minotaure (Parigi), Thole Rotermund (Hamburg), Derda Berlin (Berlino), Zlotowski (Parigi) – per il moderno e dopoguerra.
Consistente il manipolo di francesi nella sezione delle gallerie giovani, come Samy Abraham (Parigi), Antoine Levi (Parigi) and Joseph Tang (Parigi), affiancati da colleghi internazionali quali ESSEX STREET (New York), LambdaLambdaLambda (Pristina), Project Native Informant (Londra), Limoncello (Londra), Deborah Schamoni (Monaco), The Journal (New York), Teminkova & Kasela (Taalin), Max Mayer (Dusseldorf) and Jan Kaps (Colonia).
Magra invece la partecipazione italiana, che vede schierati per il contemporaneo solo A Arte Invernizzi (Milano), Giorgio Persano (Torino) e Thomas Brambilla (Bergamo), e per il moderno e dopoguerra soltanto Lorenzelli Arte (Milano). (Mario Finazzi)