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Il Revoltella di Scarpa
friuli v. g.
A Trieste c’è un Museo Revoltella tutto nuovo. In occasione del centenario di Carlo Scarpa. Nuovi allestimenti, nuova luce, nuove opere esposte, una nuova pubblicazione. L’unico museo d’arte moderna ristrutturato dall’illustre architetto viene finalmente valorizzato. Viene da chiedersi perché soltanto ora...
Probabilmente pochi sanno che il Museo Revoltella di Trieste è l’unica galleria d’arte moderna ristrutturata e ampliata da Carlo Scarpa (1906-1978). Infatti, nella copiosa letteratura che si occupa della sua opera architettonica il Revoltella figura spesso in secondo piano o non viene neppure menzionato, essenzialmente per due ragioni. In primo luogo perché i lavori, iniziati nel 1967 (l’incarico però venne affidato a Scarpa nel 1962 e il progetto fu approvato nel novembre del 1963) si protrassero, ben dopo la morte dell’architetto, fino agli anni Novanta. In secondo luogo perché l’esecuzione dei lavori curata su precisa indicazione di Scarpa dal collaboratore Franco Vattolo di Udine sin dagli anni ’70, passò nel 1989 all’architetto triestino Gian Paolo Bartoli. La nuova galleria d’arte moderna di Trieste, attesa da trent’anni, aprì le porte al pubblico il 13 giugno 1992, ma tra lentezze e mille impacci burocratici l’idea progettuale di Scarpa venne annacquata, restando decisamente nell’ombra.
Per il centenario dalla nascita di Scarpa (mentre il capitolino MAXXI intitola una galleria alle opere dell’architetto veneto e Treviso inaugura il Centro Scarpa con l’archivio dei suoi progetti) la direzione del museo triestino ha fatto progettare dei nuovi allestimenti per mettere in luce gli interventi del grande maestro, testimoniati dall’inedita pubblicazione dei disegni eseguiti durante la progettazione: sono state infatti rimosse le pareti verticali che per anni hanno nascosto le vetrate di Scarpa, progettate proprio per conferire agli spazi una luce ideale per l’osservazione delle opere. Il sesto piano, dedicato a Neorealismo, Informale, Spazialismo e Astrattismo italiano, è quello che ha maggiormente beneficiato della nuova forma: le ampie pedane sulle quali poggiano le sculture di Dino e Mirko Basaldella, Agenore Fabbri, le opere di Afro, Consagra, Burri sono illuminate con una luce diffusa e discreta. Il celeberrimo Bambino con l’anatra (1947) di Manzù ha perfino acquisito nuova dimensionalità, così come il bronzo Il figliol prodigo di Castelli ed inoltre cinque superbe tele di Crippa degli anni ’60 (per diversi anni nei magazzini) sono tornate visibili. Visibilità che ci auguriamo guadagnerà il Museo Revoltella nella letteratura scarpiana.
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catalogo curato da Maria Masau Dan e Giovanni Ceiner, Edizioni del Museo Revoltella
Trieste, Civico Museo Revoltella, via Diaz 27
feriali 9.00-13.30, 16.00-19.00; festivi 10.00-19.00; chiuso il martedì
ingresso € 7, ridotto € 4
visite guidate la domenica alle ore 11 e su richiesta (min.20 persone) con supplemento di € 2
per informazioni e prenotazioni tel.040 6754350, 040 6754158, fax 040 675 4137
revoltella@comune.trieste.it
www.museorevoltella.it
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