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Nella sua città natale di Palermo, dove era tornato a risiedere dopo una vita trascorsa tra Roma ed i molti viaggi, è morto – all’età di 82 anni, il pittore astrattista Mario (Pupino) Samonà. Nato nel 1925 a Palermo, discendente di una storica famiglia siciliana, nel maggio del 1947 compie il primo viaggio a Roma, dove si stabilirà definitivamente nel 1949. Compie i primi viaggi a Parigi ed a Bruxelles, e a Roma conosce e frequenta giovani pittori astrattisti, quali Giuseppe Caporossi, Corrado Cagli, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato, Piero Dorazio. Nel 1950 ha luogo la sua prima mostra personale, che si tiene alla galleria la Cassapanca di Roma. In quello stesso anno inizia ad esercitarsi col nebulizzatore, intraprendendo quella pittura “a spruzzo” che caratterizza in futuro la sua arte. Sempre a Roma, nel 1952 incontra il grande futurista Giacomo Balla. Dal 1978 al 1980, su richiesta dell’A.N.E.D. (l’Associazione Nazionale Ex Deportati) e in collaborazione con lo studio degli architetti BBPR, con il musicista Luigi Nono ed il poeta Nelo Risi, partecipa alla realizzazione del Memoriale di Auschwitz, il monumento dedicato al ricordo e alla commemorazione degli Italiani internati e morti nel campo di sterminio nazista in Polonia.
Nel luglio del 2004, la Provincia di Roma dedica al pittore palermitano la grande mostra antologica Pupino Samonà 50 anni di ricerca, allestita nel Complesso del Vittoriano, con la quale vengono riconosciuti i suoi percorsi artistici e il ruolo da egli svolto nel panorama dell’arte italiana della seconda meta del ‘900. Alla fine del 2005 riceve il “Premio speciale per la cultura ” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la sezione Arte.
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