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19
giugno 2009
fiere_resoconti Art Basel e dintorni
fiere e mercato
Una rapida carrellata sui giorni caldi di Basilea. Dove alla corazzata ArtBasel si affiancano miraggi solari in chiave di design. E dove impazza ancora una volta la febbre della fiera parallela. Con gradite conferme e alcune novità...
di Ginevra Bria
ArtBasel compie quarant’anni. “Attualmente è considerata la più prestigiosa rassegna d’arte, grazie alla propria, peculiare modalità di selezione dei partecipanti, che prevede artisti e gallerie d’eccellenza”, ripetono entusiasti i due direttori congiunti di quest’edizione 2009, Annette Schönholzer e Marc Spiegler.
Ma capire perché ArtBasel, i servizi annessi e i programmi rimangano sempre al primo posto, leader sul mercato delle fiere mondiali dedicate all’arte, non è immediato. È d’obbligo sottolineare che gli eventi promossi in seno all’organizzazione emettono sempre segnali di ampio riverbero per quanto riguarda il livello delle presenze. Ma forse non è tutto.
Ad oggi, non basta citare come esempi la kermesse Unlimited (sezione dedicata all’esposizione di opere più o meno monumentali di artisti contemporanei, oggi alla sua decima edizione e con un parterre che comprende Elisabetta Benassi e Yoshitomo Nara, Sislej Xhafa e Sterling Ruby, Nedko Solakov e Stephan Balkenhol) e la rassegna Il Tempo del Postino (spazio nel quale un gruppo di visual artist come Tacita Dean, Matthew Barney, Olafur Eliasson, Douglas Gordon, Pierre Huyghe e Anri Sala ha usato il palcoscenico del Theater Basel come lo spazio di una galleria, avendo a disposizione solamente 15 minuti di tempo ciascuno).
Un’altra ipotesi che spiega il successo di ArtBasel, seppur in tempo di crisi, è che la fiera abbia innescato un meccanismo permanente di richiamo mondiale, sistema tale da catalizzare e insediare a Basilea un sempre maggior numero di fiere satelliti. Eventi che ogni anno portano in città ulteriori artisti e galleristi, così da esaurire la copertura totale dei massimi rappresentanti del settore. Quest’anno, ad esempio, è stato accentuato lo spazio ed è stata data migliore visibilità ad ArtBasel Miami Beach. Evento che ha anticipato l’atmosfera floridense grazie alla presenza sul campo di gallerie dedite all’art design, “invenzione” di tendenza firmata Ambra Medda, direttrice e co-fondatrice di Design Miami. Da non dimenticare, inoltre, alcuni appuntamenti ormai in gran parte immancabili come Liste, Volta, Scope, Hot Art Fair, Solo Project, Selection Art Fair. Per non citare l’intellettuale Swiss Art Award e, fra gli altri, la (piovosa) inaugurazione della retrospettiva dei fratelli Campana al Vitra Design Museum.
Quest’anno, in particolare, Volta5 ha riservato a selezionatissime gallerie internazionali una vetrina di vendita di livello sopraffino. Ma in booth dai tagli irregolari, a causa dello speciale formato della struttura d’installazione e delle altrettanto speciali esigenze dei partecipanti alla rassegna. Sotto la cupola altissima dell’ex mercato di Basilea, infatti, sono esposti progetti speciali come RobotBox di Michael Salter, la scultura meccanica di Yarisal & Kublitz che impiega all’incirca 300 lampadine per ricordare che Forever looks so good right now o, ancora, Flux di Zilvinas Kempinas posto all’ingresso, che affida a due getti d’aria continua il movimento sospeso di due nastri magnetici.
A proposito d’installazioni, è da citare You and I will be together in the end, opera del newyorkese Reed Barrow che debutta a Scope con una nuova opera cinetico-scultorea; un lavoro che utilizza lo spazio d’ingresso del tendone ospitante come un punto d’incontro casuale tra due giganteschi anelli di fumo.
Anch’essa fluttuante, seppur accreditata come punto di riferimento, invece, Liste 09 propone una selezione di 64 gallerie provenienti da 24 Paesi diversi, che non abbiano sulle spalle più di cinque anni d’attività. Gli stand presenti (dalla Klerx di Milano alla Gentil Carioca di Rio de Janeiro) utilizzano ogni interstizio, fondamenta e terrazze incluse, di uno degli spazi di archeologia industriale più caratteristici di Basilea. Una ex birreria in mattoni che, movimentata da scale a chiocciola in ghisa e inattesi piani mediani, restituisce il gusto della scoperta all’esibizione dell’arte in vendita.
Ma capire perché ArtBasel, i servizi annessi e i programmi rimangano sempre al primo posto, leader sul mercato delle fiere mondiali dedicate all’arte, non è immediato. È d’obbligo sottolineare che gli eventi promossi in seno all’organizzazione emettono sempre segnali di ampio riverbero per quanto riguarda il livello delle presenze. Ma forse non è tutto.
Ad oggi, non basta citare come esempi la kermesse Unlimited (sezione dedicata all’esposizione di opere più o meno monumentali di artisti contemporanei, oggi alla sua decima edizione e con un parterre che comprende Elisabetta Benassi e Yoshitomo Nara, Sislej Xhafa e Sterling Ruby, Nedko Solakov e Stephan Balkenhol) e la rassegna Il Tempo del Postino (spazio nel quale un gruppo di visual artist come Tacita Dean, Matthew Barney, Olafur Eliasson, Douglas Gordon, Pierre Huyghe e Anri Sala ha usato il palcoscenico del Theater Basel come lo spazio di una galleria, avendo a disposizione solamente 15 minuti di tempo ciascuno).
Un’altra ipotesi che spiega il successo di ArtBasel, seppur in tempo di crisi, è che la fiera abbia innescato un meccanismo permanente di richiamo mondiale, sistema tale da catalizzare e insediare a Basilea un sempre maggior numero di fiere satelliti. Eventi che ogni anno portano in città ulteriori artisti e galleristi, così da esaurire la copertura totale dei massimi rappresentanti del settore. Quest’anno, ad esempio, è stato accentuato lo spazio ed è stata data migliore visibilità ad ArtBasel Miami Beach. Evento che ha anticipato l’atmosfera floridense grazie alla presenza sul campo di gallerie dedite all’art design, “invenzione” di tendenza firmata Ambra Medda, direttrice e co-fondatrice di Design Miami. Da non dimenticare, inoltre, alcuni appuntamenti ormai in gran parte immancabili come Liste, Volta, Scope, Hot Art Fair, Solo Project, Selection Art Fair. Per non citare l’intellettuale Swiss Art Award e, fra gli altri, la (piovosa) inaugurazione della retrospettiva dei fratelli Campana al Vitra Design Museum.
Quest’anno, in particolare, Volta5 ha riservato a selezionatissime gallerie internazionali una vetrina di vendita di livello sopraffino. Ma in booth dai tagli irregolari, a causa dello speciale formato della struttura d’installazione e delle altrettanto speciali esigenze dei partecipanti alla rassegna. Sotto la cupola altissima dell’ex mercato di Basilea, infatti, sono esposti progetti speciali come RobotBox di Michael Salter, la scultura meccanica di Yarisal & Kublitz che impiega all’incirca 300 lampadine per ricordare che Forever looks so good right now o, ancora, Flux di Zilvinas Kempinas posto all’ingresso, che affida a due getti d’aria continua il movimento sospeso di due nastri magnetici.
A proposito d’installazioni, è da citare You and I will be together in the end, opera del newyorkese Reed Barrow che debutta a Scope con una nuova opera cinetico-scultorea; un lavoro che utilizza lo spazio d’ingresso del tendone ospitante come un punto d’incontro casuale tra due giganteschi anelli di fumo.
Anch’essa fluttuante, seppur accreditata come punto di riferimento, invece, Liste 09 propone una selezione di 64 gallerie provenienti da 24 Paesi diversi, che non abbiano sulle spalle più di cinque anni d’attività. Gli stand presenti (dalla Klerx di Milano alla Gentil Carioca di Rio de Janeiro) utilizzano ogni interstizio, fondamenta e terrazze incluse, di uno degli spazi di archeologia industriale più caratteristici di Basilea. Una ex birreria in mattoni che, movimentata da scale a chiocciola in ghisa e inattesi piani mediani, restituisce il gusto della scoperta all’esibizione dell’arte in vendita.
articoli correlati
Venezia-Basel. E ritorno?
ginevra bria
www.artbasel.com
www.artbaselmiamibeach.com
www.designmiami.com
www.liste.ch
www.voltashow.com
www.scope-art.com
www.hot-art-fair.com
www.the-solo-project.com
www.selection-art.com
www.design-museum.de
[exibart]
trovo la recensione inutile
Cos’era? una recensione? una notizia? un pastone?
ma ci sei stata a Basilea?
vero, sembra quasi scritto leggendo il com stampa